“Era necessario sgomberare il pranzo di beneficenza in Galleria a Milano”: la spiegazione dell’ex comandante
Sta creando polemiche la multa comminata dalla Polizia Locale di Milano all'associazione Pro Tetto, in collaborazione con la pagina Instagram MilanoBellaDaDio, che il 24 dicembre ha organizzato un pranzo di Natale per una decina di senzatetto di Milano. L'evento prevedeva l'allestimento di un tavolo nel bel mezzo della Galleria Vittorio Emanuele. Il problema è che nessuno aveva pensato di avvisare il Comune e quindi gli agenti hanno dovuto sgomberarli e multarli. Una scelta che, a una prima analisi, può apparire inumana. Ma l'ex Comandante della Polizia Locale di Milano Emiliano Bezzon spiega a Fanpage.it perché l'intervento era necessario, anche se si poteva trovare un'altra soluzione.
"Soprattutto in questi giorni, in cui in centro ci sono molte persone per lo shopping natalizio e turisti, ma in generale non è che uno può mettere un tavolo dove vuole, seppur animato dalle migliori intenzioni. Ci sono regole che a volte sembrano assurde, ma – come in questo caso – sono concepite per evitare che si possano creare situazioni di pericolo e di ingorgo. Il suolo, infatti, è pubblico perché deve essere fruito liberamente da tutti. Quando uno intende riservarsene uno spazio, anche per finalità benefiche, deve comunicarlo in modo che si sappia e si possa gestire in modo sicuro per tutti", spiega Bezzon.
"Sembra una banalità, – aggiunge – ma se sommassimo tante di queste situazioni, soprattutto in momenti come questo in cui ci sono tanti movimenti di gente, diventerebbe un problema enorme. Come se uno si mettesse a fare i lavori sulla strada, magari anche per sistemare una buca, se poi tutti facessimo il nostro piccolo cantiere si bloccherebbe l'intero sistema della circolazione italiana". E in effetti l'esempio è molto calzante, visto che soltanto qualche mese un cittadino della Brianza è stato multato per aver riparato autonomamente una buca. Anche in quel caso il sindaco di Barlassina spiegò a Fanpage.it: "Se succede qualcosa sul quel punto di strada dove ha gettato il catrame, poi chi ne risponde?".
Per questo, secondo Bezzon, che la prima esperienza come comandante della Polizia Locale l'ha avuta nel 1996 a Vigevano, in provincia di Pavia, per poi passare nel 1999 a Milano, dove è stato Dirigente del Reparto Radio Mobile, Vice Comandante nel 2015 e Comandante di tutto il corpo dall'anno successivo e infine a Torino fino al 2021, "hanno fatto bene i vigili a intervenire, perché quella era una situazione di potenziale criticità o pericolo, al di là dell'irregolarità formale".
"Poi – aggiunge Bezzon – si poteva far smontare il tavolo, cercare un posto più tranquillo che garantisca il giusto compromesso fra sicurezza e solidarietà, non in mezzo ai flussi della gente, e il problema sarebbe stato risolto. Per questo dico che la multa formalmente è corretta, ma serve davvero a qualcosa? È una sanzione che ha un'efficacia rieducativa? In questo caso il formalismo è corretto, la sua esasperazione porta come risultato quello che sta accadendo: impopolarità, critiche e insulti. Chi sta in divisa deve mettere in conto che questo possa accadere e vale assolutamente la pena crearsi dei nemici per qualcosa di più importante".
"Quella situazione andava quindi risolta, facendoli andare via, magari spostandoli dove si poteva fare l'attività solidale senza creare problemi. Il problema, però, non è dei due agenti che sono intervenuti ma di chi li addestra alla prevalenza sempre e comunque della forma rispetto alla sostanza. Il vigile, ancora più delle altre forze dell'ordine, dovrebbe infatti preoccuparsi anche di curare la correttezza dei rapporti fra cittadini, la loro convivenza. Bisogna formare i nuovi agenti trasmettendogli la vocazione finalizzata all'attenzione alle persone", conclude Bezzon.
Insomma se la multa, benché legittima, si poteva evitare, sgomberarli era necessario e magari si sarebbero potuti collocare altrove. Ed è proprio questo aspetto a confermare quanto fosse necessaria la richiesta dell'autorizzazione: se l'associazione Pro Tetto e MilanoBellaDaDio avessero comunicato prima (a maggior ragione che sono previsti sgravi per le onlus) al Comune l'iniziativa, questo avrebbe potuto indicargli sin dall'inizio un luogo adatto per svolgerla. Senza dover arrivare, poi, a sgomberarli e soprattutto alle tante polemiche di questi giorni, che di sicuro sono inutili per i senzatetto, molto utili per gli organizzatori e chi li sostiene, che stanno avendo un importante ritorno di immagine, e nocive per l'amministrazione comunale e soprattutto la parte politica che la amministra.