Emis Killa indagato, cos’è successo: la cena di Natale con il capo ultrà del Milan e l’arsenale di coltelli in casa
"Dopo 15 anni di carriera ero felice di affrontare il mio primo Sanremo. Ora preferisco fare un passo indietro e non partecipare". Lo ha fatto sapere Emiliano Rudolf Giambelli, il rapper Emis Killa che risulta indagato con l'accusa di associazione a delinquere dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano insieme ai vertici della Curva milanista che ha a capo "il Toro" Luca Lucci e il suo cerchio magico formato dai bodyguard di Fedez Christian Rosiello e "Alex Cologno" Islam Hagag (già coinvolti nel pestaggio del personal trainer Cristiano Iovino a CityLife), il fratello Francesco Lucci, Alessandro Sticco detto "Shrek", Fabiano Capuzzo.
Il Daspo di tre anni per Emis Killa
"Apprendo oggi dai giornali che sono indagato. A me è stato notificato esclusivamente il Daspo, che è un atto amministrativo e non penale", sempre le parole del 35enne, il cui nome risulta nell’inchiesta sugli affari criminali del mondo ultrà di San Siro che ha recentemente portato a 19 misure cautelari e all’azzeramento delle due tifoserie organizzate di Milano.
Un contesto in cui si inserisce il Daspo di tre anni che il Questore di Milano Bruno Megale ha comminato all'artista lo scorso 23 dicembre: un divieto che non riguarda solo l'area intorno allo stadio Meazza nei giorni delle partite, ma anche le stazioni ferroviarie, metropolitane e dei mezzi di superficie nel territorio del Comune di Milano utilizzate dai tifosi per raggiungere San Siro, nonché il centro sportivo Milanello a Carnago (Varese) e qualsiasi centro o impianto in cui la squadra dei rossoneri si raduni per allenamenti, ritiri o gare in trasferta.
L'arsenale in casa e il pestaggio a San Siro
Ma non solo. La mattina del 30 settembre i poliziotti della Mobile perquisiscono l'abitazione del rapper a Vimercate, in Brianza, e scoprono un piccolo arsenale nascosto: sette coltelli, tre tirapugni, uno sfollagente, un taser e 40mila euro in contanti. Emis Killa viene inoltre anche identificato dalla polizia l’11 aprile scorso al Meazza, in occasione del match di Milan-Roma, insieme a un gruppo di ultrà milanisti durante il pestaggio di uno steward di San Siro, colpevole di aver bloccato l’ingresso abusivo di alcuni tifosi vicini ai big della Curva.
La cena di Natale a casa di Luca Lucci
Emis Killa, del resto, è un grande tifoso rossonero, vicinissimo alla Curva Sud e al suo leader Luca Lucci, arrestato il 29 settembre con gli altri leader del tifo rossonero e poi raggiunto da altre misure di custodia cautelare per narcotraffico e per il tentato omicidio di Enzo Anghinelli nel 2019. Gestisce con l'ultrà (arrestato) Fabiano Capuzzo la barberia e studio di tatuaggi Italian Ink di Cologno Monzese, considerata dagli inquirenti la cassaforte di Lucci.
Un'immagine su tutte. Il 26 dicembre 2022 gli investigatori della Mobile, coordinati dai pm Paolo Storari e Sara Ombra, lo immortalano mentre partecipa a una cena di Natale nella villa di Lucci, in quel momento ai domiciliari, Scanzorosciate (Bergamo). Con loro gli ultrà arrestati, Rosario "Orso" Calabria, legato alle cosche calabresi di Platì, e Daniele Cataldo, anche lui arrestato per il tentato omicidio di Anghinelli.