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Elisa Conzadori travolta da un treno a 34 anni, la famiglia vuole riaprire il caso

La famiglia di Elisa Conzadori ha consegnato al gip di Lodi i documenti in cui chiedono di riaprire il caso sulla morte della 34enne. Il 15 agosto 2020 venne travolta da un treno, ma per i consulenti della Procura era stata lei a tentare una manovra azzardata. Per la famiglia della ragazza, invece, ci sarebbero testimoni pronti ad affermare il contrario.
A cura di Enrico Spaccini
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Elisa Conzadori
Elisa Conzadori

I legali della famiglia di Elisa Conzadori, la 34enne travolta e uccisa da un treno regionale il 15 agosto 2020 mentre attraversava i binari del passaggio a livello di Maleo, nel Lodigiano, si oppongono alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura. Questa mattina, giovedì 7 settembre, gli avvocati hanno consegnato i documenti contenenti le richieste della famiglia al gip di Lodi, Francesco Salerno, che nei prossimi giorni dovrà decidere se riaprire il caso o chiuderlo.

La ricostruzione dei consulenti

Il 3 marzo scorso la Procura, dopo oltre due anni e mezzo di indagini, ha chiesto l'archiviazione del caso ritenendo attendibile la ricostruzione fornita dai due consulenti incaricati. Questi hanno ipotizzato che Conzadori pochi istanti prima avesse tentato una manovra azzardata finendo nella carreggiata opposta al senso di marcia.

Così facendo la 34enne di Pizzighettone (Cremona) avrebbe evitato l'impatto con la semibarriera del passaggio a livello. In questa ricostruzione, è stata esclusa l'ipotesi malfunzionamento tecnico che sarebbe stato da imputare alla Rete ferroviaria italiana.

L'opposizione all'archiviazione

Non è d'accordo la famiglia di Conzadori che nei documenti consegnati al gip ha inserito una lista di testimoni da ascoltare e approfondimenti e prove tecniche che, secondo loro, andrebbero eseguite. Tra le persone da ascoltare ci sarebbe una coppia pavese che 10 secondi dopo l'incidente hanno visto una delle semibarriere del passaggio a livello completamente alzata.

Ma ci sono anche gli operai di Rfi responsabili della manutenzione del passaggio a livello. Gli stessi che avevano lavorato sui quadri elettrici delle sbarre. Ciò di cui sono convinti legali e parenti di Conzadori, comunque, è che la 34enne "non è passata con le sbarre abbassate", ha affermato l'avvocato Fabio Sbravati al Corriere della Sera, "non ha fatto nessuna manovra azzardata". Ora si attende la decisione del giudice.

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