Elezioni Milano, Sala: “Evento storico, la destra è forte finché non la guardi da vicino”
Il candidato del centrosinistra, Beppe Sala, al momento avrebbe avuto la fiducia dei cittadini milanesi: le percentuali lo danno come riconfermato nel suo mandato per i prossimi cinque anni. Fuori dal suo comitato elettorale nel quartiere Isola, parla già da sindaco e a caldo ha commentato: "Quello che sta maturando a Milano è un evento quasi storico. C'è dell'astensionismo, è vero che chi fa politica non può che sperare di vedere sempre più gente che vota, ma se i numeri sono confermati vuol dire che rispetto al primo turno nel 2016 ho preso 40-50 mila voti in più". Secondo Sala quindi non si è astenuto "chi crede in me e in un'idea di città, italiana ed europea, che porta avanti un disegno molto preciso" ha aggiunto. "Ringraziamo chi ha lavorato con me – ha precisato Sala – in queste strane elezioni anche con tante liste: abbiamo 1150 candidati, grazie a loro, e grazie alla giunta che con me ha lavorato, il risultato di quest'anno va ascritto anche a loro".
I riferimenti di Sala agli avversari: "La destra è forte finché non la guardi da vicino"
Beppe Sala nel suo discorso si è rivolto anche ai suoi avversari: "La destra è forte finché non la guardi da vicino e poi scopri le sue debolezze – ha detto Sala – Vedo che c'è già la corsa a scaricare i candidati, è sbagliato perché sono stati scelti da qualcuno, mi sembra un giochino che non funziona, e poco milanese". Sala non ha risparmiato critiche alla campagna elettorale della destra: "Noi abbiamo fatto una campagna senza alzare mai i toni e la polemica, non abbiamo fatto nemmeno comizi – ha detto il volto del centrosinistra – Mi chiedo se invece la politica potrà continuare a essere ‘Il Maalox è pronto', grandi slogan e proclami, pensiamo che la politica del futuro abbia ancora bisogno di questo? Di nutrire il dibattito in questa modalità? Penso che non sia così".
Maran e Majorino: Vittoria importante, la prossima sfida è la Regione
L'europarlamentare del Pd Piefrancesco Majorino aveva commentato così le prime proiezioni disponibili che davano Beppe Sala molto distaccato dall'avversario del centrodestra Luca Bernardo: "Si profila una vittoria netta di Beppe Sala, e il crollo della destra – ha detto Majorino. La nostra coalizione in voti assoluti è andata meglio di cinque anni fa. Il risultato credo che tra centro e periferie sarà omogeneo". Adesso secondo Majorino ci sarebbero le condizioni per pensare di conquistare la Regione Lombardia: "La sfida vera ora è quella del 2023 – aveva aggiunto Majorino – dobbiamo riuscire a batterli, dobbiamo capire i motivi che ci hanno portato ai risultati di oggi. Mai come ora la sfida è aperta per vincere in Lombardia, facendo tesoro di questo straordinario risultato". Il capolista del Pd ed ex assessore all'urbanistica del Comune di Milano Pierfrancesco Maran aveva dichiarato nel pomeriggio: "L'affluenza bassa è un dato uguale in tutta Italia, l’importante è vincere. Cerchiamo di dare una spallata a Matteo Salvini sul suo territorio". Secondo Maran poi la "prossima partita è la Regione. Abbiamo dimostrato che se il centrosinistra governa bene può vincere ovunque" aveva precisato.