Elezioni Milano, Sala: “Bernardo scelto all’ultimo e senza esperienza, non farò un comizio finale”
Il sindaco uscente di Milano, Beppe Sala, non terrà alcun comizio finale alla presenza di leader nazionali in vista delle elezioni comunali del 3 e 4 ottobre 2021 a Milano. Lo ha precisato lui stesso intervenendo ieri sera a un affollato evento al Palazzo delle Stelline per la campagna elettorale di Filippo Barberis, capogruppo uscente del Pd in Consiglio comunale e uno dei big in lizza alle prossime amministrative. "Nulla in contrario con Salvini e la Meloni o con chi farà comizi, ma non dobbiamo chiedere ai cittadini di venire da noi, siamo noi che dobbiamo andare dai cittadini", ha sottolineato ieri Sala nel corso di un intervento in cui ha rimarcato il "forte imprinting politico" della sua coalizione, contrapponendolo a quella che sostiene il suo principale sfidante, Luca Bernardo.
Bernardo scelto all'ultimo momento senza esperienza
A proposito del primario di Pediatria del Fatebenefratelli, che tutti i sondaggi danno in grande affanno e ieri ha perso anche il suo addetto stampa a due settimane dal voto, Sala non ha voluto "infierire", adottando un approccio soft e invitando i suoi a fare lo stesso perché "Milano e gli italiani in questo momento non hanno bisogno di toni urlati e di insulti, hanno bisogno di proposte magari anche radicali ma portate avanti con educazione". Non ha però lesinato una critica a Bernardo: "Dall'altra parte abbiamo un candidato che è stato oggettivamente scelto all'ultimo momento senza esperienza, e le principali liste secondo i sondaggi (Fratelli d'Italia e la Lega, che sono appaiate, ndr) sono guidate da non politici scelti all'ultimo momento (Vittorio Feltri per Fratelli d'Italia e Annarosa Racca per la Lega, ndr). Ti viene da pensare – ha aggiunto Sala – che è quasi come se avessero un filo di vergogna di presentare la loro storia politica, il loro percorso, quello che hanno fatto. È questo che marca una prima grande differenza".
L'invito ai suoi: Portate a votare tutti
Sala, che aveva esordito con una battuta – "Sono il sindaco uscente e spero anche immediatamente ed entusiasticamente rientrante" – ha poi invitato i suoi sostenitori a "portare a votare tutti", senza fare calcoli su possibili vantaggi derivanti da un'affluenza più alta o più bassa: "La gente deve andare a votare, deve esercitare il suo diritto e il suo dovere in un momento come questo". E in conclusione ha anche invitato a non pensare ai sondaggi: "Non voglio sentire dire ‘vinceremo, vinceremo al primo turno'. Non lo dite, non lo pensate neanche. Facciamo le cose giuste e vedrete che avremo grandi soddisfazioni".
Coalizione larga, ma in futuro dovremo essere ancora più larghi
Tra i punti salienti del suo intervento una nuova apertura ad allargare ulteriormente la coalizione in vista dei prossimi importanti appuntamenti elettorali: "La nostra è una coalizione larga, non è automatico riuscire a tenere insieme tutti. In futuro dovremo essere ancora più larghi, perché ci saranno le Regionali e poi le Politiche. Sono stato discusso per il fatto di essere stato uno dei primi a dire parliamo col M5s e al contempo per aver scelto oggi di non allearmi con loro. L'ho fatto perché quando il 30 per cento degli italiani vota per un movimento ti devi fare la domanda sul perché e devi capire che alla fine per governare in Italia ci vuole il 40-45 per cento. A Milano perché no? – ha poi precisato Sala – Perché deve prima di tutto prevalere l'idea di condividere una visione, e quindi le fusioni a freddo non funzionano. Ma io continuerò a guardare con interesse a tutti e inviterò chi sta con me a questo sguardo sereno, a questa volontà di capire le ragioni degli altri".