Elezioni Milano, oggi i soldi chiesti da Bernardo: “Denuncio l’hacker che ha diffuso l’audio”
Alla fine le minacce hanno avuto effetto. Il candidato sindaco di Milano per il centrodestra Luca Bernardo, che giura che mai avrebbe lasciato nonostante i toni alti in un audio Whatsapp inoltrato ai dirigenti dei partiti che lo sostengono, potrà contare su una somma vicina ai 100.000 euro per proseguire nella campagna elettorale e cercare di battere Beppe Sala. La cifra, bonificata da Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega, Milano Popolare e Il partito liberale europeo, sarà inferiore alle richieste: dei 50.000 euro chiesti a testa, ne arriveranno circa 30.000 da FdI e Lega, 20.000 da FI e il resto dagli altri due partiti. Comunque abbastanza per convince Bernardo a non lasciare a due settimane dal voto.
Bernardo: Denuncio chi ha diffuso l'audio
Il candidato sindaco del centrodestra, Primario del reparto di Pediatria dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, ha spiegato al Corriere della sera che "non ho mai avuto intenzione di mollare", ma è al contempo giusto chiedere "uno sforzo ulteriore". Dopo lo sfogo su Whatsapp, la cui pubblicazione sul sito de La Repubblica ha indotto Bernardo a invocare l'attacco di "un hacker", motivo per cui sporgerà denuncia, il candidato del centrodestra ha ricevuto la sponda di Gabriele Albertini, ritiratosi dalla corsa a Palazzo Marino ufficialmente per problemi personali e ufficiosamente perché non gradito ad alcune forze di coalizione. Su tutte, quella guidata da Maurizio Lupi. Il già primo cittadino milanese ha detto che Bernardo "ha ragione a porre un aut-aut", così da far capire ai partiti che se lo ritengono un candidato vero è giusto che lo sostengano.
Lo scontro con Sala, il sindaco: Io mai chiesto soldi
Nel weekend di caos politico a Milano è intervenuto poi anche l'attuale sindaco e grande favorito per le prossime elezioni Beppe Sala. A margine della premiazione dei volontari della protezione civile, Sala ha commentato l'accaduto spiegando che lui non ha "mai chiesto né ricevuto soldi dai partiti. Diciamo che – ha continuato il sindaco uscente – godo di tanta stima e quindi ho amici e conoscenti". Pronta la risposta del rivale: "Io mi vergogno a chiedere soldi ai miei amici. E poi anche lui ha ricevuto soldi dal Partito Democratico alle scorse elezioni".