Elezioni Milano, il candidato sindaco Biavaschi: “La città riparta dai quartieri”
Bryant Biavaschi è il candidato sindaco a Milano per ‘Milano inizia qui', una lista che "comprende persone di destra e di sinistra, apartitiche e di centro, perché noi crediamo nel fare. Siamo un movimento post ideologico". Questo il suo biglietto da visita mentre racconta a Fanpage.it l'idea di città che la sua lista ha in mente per Milano in un eventuale dopo Sala.
Bryant, si offende se le dico che uno dei vostri primi video ci ha ricordato il primo Berlusconi?
No, perché dovrei offendermi? In realtà con il primo video eravamo acerbi, tanto che coi successivi abbiamo corretto il tiro, aggiornando la nostra comunicazione e rendendola più semplice mostrandoci per quello che siamo: dei ragazzi che vogliono il bene di Milano.
Molti vi hanno recriminato il vivere la milanesità come sentirvi superiori al resto d'Italia, è così?
No e purtroppo ci spiace se è arrivato questo messaggio. Noi viviamo a Milano ma tanti sono nati e cresciuti altrove, specie al sud Italia. Io stesso sono per metà campano e per metà pugliese. Volevamo solo esaltare il cittadino della città per cui ci presentiamo. Nulla più.
Siete di destra, sinistra o centro?
La matrice comune di quello che secondo noi è importante portare è l'ottimismo, non dobbiamo fare polemica ma ci serve una spinta. Non riteniamo corretto dividerci in ideologie quando bisogna amministrare una città, piccola o grande che sia. Al contrario, pensiamo che ci si debba mettere d'impegno per migliorare la vita dei cittadini stessi. E lo facciamo con ottimismo ed entusiasmo.
Più ambiente o più sicurezza?
Entrambe. Se per la sinistra l'ambiente è, ad esempio, uno dei temi principali, e per la destra lo è la sicurezza, noi li mettiamo entrambi al primo posto.
L'ottimismo lo si ritrova anche nel programma che presentate. Alcuni punti appaiono irrealizzabili…
Immagino faccia riferimento alla riapertura dei Navigli. A tal proposito dico che noi immaginiamo un utilizzo in via sperimentale dei battelli sulle tratte già aperte per vedere se e come possa funzionare. Poi, da lì, si farebbero ulteriori valutazioni. Al programma lavoriamo da mesi, lo modifichiamo e ottimizziamo di giorno in giorno. (Qui il link per leggerlo)
Per il trasporto pubblico che avete in mente?
Vorremmo allungare la linea verde della metropolitana fino a Ripamonti, almeno. Dobbiamo potenziarla e pensare ad una città "a 15 minuti da tutto". In tutto il Municipio 5 c'è solo una fermata della metro: è una cosa che non può restare così in una grande città come Milano.
Che giudizio date a questi cinque anni di Beppe Sala? O dieci, se preferisce, del centrosinistra.
Per chi non vive nel centro di Milano tutti hanno ben presente come siano le condizioni in determinate periferie, quasi abbandonate a loro stesse. Sono allo sbando e senza nessun controllo.
Ad un eventuale ballottaggio Sala-Bernardo darete indicazioni di voto?
È una riflessione prematura. Per il momento siamo concentrati su noi stessi e sulla nostra idea di città da offrire ai cittadini, per il resto c'è tempo.
Qual è la prima cosa che fareste in caso di elezione?
Creare una o più aree franche, ovvero zone in cui c'è una tassazione ribassata per poter dare vita a degli hub in cui si possa vivere bene e lavorare. Lo faremmo in periferia, per riqualificare la zona di riferimento. Così facendo accoglieremmo aziende che puntano sull'ecosostenibilità e sulla digitalizzazione.
Milano inizia qui. Dove?
Dai quartieri. Ormai ci siamo dimenticati che le città sono composte di quartieri e di cittadini che li vivono. Per ogni Municipio vorremmo creare sondaggi per capire se la popolazione ha delle priorità da voler vedere realizzate prima di procedere.