Elezioni Milano, candidato di centrodestra: “Non distinguo le persone tra fasciste e antifasciste”
"Io non distinguo persone tra fascisti e antifascisti". Lo ha precisato il candidato sindaco di Milano per il centrodestra Luca Bernardo a margine di un appuntamento elettorale al centro commerciale Portello. Bernardo ha tenuto anche ad aggiungere che "le persone non le distinguo se non per uomo, donna e persone perbene". E alla domanda su come si definisce lui puntualizza: "Io mi definisco Luca Bernardo che arriva dalla società civile. Ho fatto il medico, il Covid, e sto nel sociale da più di 30 anni. Non mi definisco né A, né B, né Z. Mi definisco un cittadino aperto e liberale, la libertà conquistata grazie ai nostri nonni dobbiamo portarla sempre avanti". Per il candidato sindaco, che il prossimo 3-4 ottobre sarà lo sfidante numero uno di Beppe Sala, le persone si distinguono solo per competenza e valore umano: "Non guardo al colore politico e spero che l'area moderata di sinistra si sposti durante le elezioni, e soprattutto dopo, per darci una mano".
La reazione della sinistra
Non è tardata ad arrivare una reazione del Partito Democratico alle parole di Bernardo: "Dispiace che la destra – così commenta la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi – abbia schierato un candidato che non rende onore alla grande storia democratica di Milano, medaglia d'oro per la Resistenza. Parole indegne per un candidato sindaco che oggi dovrebbe parlare solo per scusarsi con i milanesi". Il candidato sindaco del centrodestra solo qualche giorno fa era al centro di una polemica pre-elettorale sul fatto che portasse una pistola in ospedale, dove lui lavora: "Mai in corsia. Sono sicuro al 100 per cento", aveva precisato poco tempo fa. Allora Bernardo aveva risposto così alle accuse del consigliere regionale di +Europa/Radicali, Michele Usuelli che, in un'intervista al quotidiano "La Repubblica", ha raccontato di essere certo che il primario di Pediatria dell'ospedale Fatebenfratelli girasse in reparto con un'arma.