Elezioni Milano: boom Pd e lista Sala, Fratelli d’Italia supera Forza Italia e tallona la Lega
Boom del Partito democratico e della lista Beppe Sala. Netto crollo del Movimento 5 stelle e di Forza Italia, che si vede scavalcato da Fratelli d'Italia, a cui non riesce però il sorpasso nei confronti della Lega. L'analisi dei risultati delle elezioni comunali 2021 a Milano non può che partire dai sicuri vincitori: in primis il Pd che col 33,86 per cento, pari a oltre 152mila voti, si conferma il primo partito della città. A guidare il netto risultato del Pd il recordman di preferenze Pierfrancesco Maran, assessore uscente che ha ottenuto 9.166 voti.
Molto bene anche la lista Beppe Sala sindaco: 9,15 per cento dei voti, meglio del 2016 (quando la lista a sostegno del sindaco aveva ottenuto il 7,7 per cento) e con ben sei candidati consiglieri oltre il migliaio di preferenze. Il risultato "storico" di Sala – mai nessun sindaco del centrosinistra aveva vinto a Milano al primo turno dal 1993 – traina anche altre liste a suo supporto, tra cui quella di Europa Verde: quasi 23mila voti ottenuti, pari al 5,11 per cento delle preferenze. Bene anche la lista dei Riformisti, con l'ottima performance di Lisa Noja e Giulia Pastorella di Azione, entrambe sopra i 15oo voti.
Nuovi equilibri nel centrodestra
Dall'altra parte, quella degli sconfitti, non tutti si leccano le ferite. Di certo la Lega di Salvini, che non si era candidato a Milano per la prima volta dal 1993, esce ridimensionata dalle urne: col 10,74 per cento (48.283 voti) è ancora il secondo partito cittadino e il primo del centrodestra, ma è ormai tallonato da Fratelli d'Italia e ha perso voti rispetto al 2016. Il partito di Giorgia Meloni, investito poco prima del voto dall'inchiesta di Fanpage.it, rispetto al 2016 quadruplica invece i voti e arriva a 43.889 preferenze, pari al 9,76 per cento. Calano invece nettamente i consensi per Forza Italia, il partito fondato proprio a Milano da Silvio Berlusconi nel lontano 1994. Nel 2016 gli azzurri erano oltre il 20 per cento in città, adesso sono al 7,08, con 31.819 voti. "Occorre rimettere il mondo moderato, che rimane silenziosamente in maggioranza, al centro del futuro progetto sulle città", è l'analisi della coordinatrice cittadina Cristina Rossello.
Il tonfo del Movimento 5 stelle
Tra le altre liste, da segnalare il tonfo del Movimento 5 stelle, che a Milano deve ripartire da un modesto 2,7 per cento. Esulta invece per il suo risultato il senatore Gianluigi Paragone: la sua lista Milano Paragone sindaco è arrivata poco dietro il M5s (ma in termini personali lui ha fatto meglio di Layla Pavone), ma i 12.366 voti ottenuti gli hanno fatto dire che "la vera novità di queste elezioni è la nascita di un nuovo partito che si affaccia per la prima volta sul panorama politico nazionale: i numeri dicono che Italexit c'è, ne dovete prendere atto".