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Elezioni in Lombardia, Majorino: “Resterò in Consiglio regionale per guidare l’opposizione”

Con i primi risultati delle elezioni regionali che vedono Fontana pronto per un secondo mandato, Majorino si dice pronto a fare opposizione in Consiglio. Il candidato del centrosinistra e M5S si dimetterà dall’incarico di eurodeputato.
A cura di Enrico Spaccini
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A poche ore dalla chiusura delle urne, la Lombardia sembra aver già scelto il suo nuovo presidente, ovvero ancora Attilio Fontana. Queste elezioni, però, sono state caratterizzate anche dal dato sull'affluenza, il più basso di sempre, al 41,67 per cento. Secondo Pierfrancesco Majorino, candidato del centrosinistra e del M5S, questo numero "non deve essere un alibi".

Ora si dimetterà dal suo incarico da europarlamentare del Pd per partecipare al Consiglio regionale. Le sue prime parole sono rivolte alla sfida che ha dovuto affrontare in campagna elettorale, che lo sta portando a ottenere poco più del 30 per cento dei voti. "Abbiamo avuto settimane complesse", ha detto, "era il momento peggiore della storia del partito e non è stato facile senza una leadership nazionale". Per quanto riguarda il gruppo lombardo del Pd, invece, oltre a ringraziarlo per l'appoggio Majorino ha sottolineato come il fatto di "presentare il candidato a pochi mesi dal voto, non è consigliabile".

L'alleanza con il Movimento 5 Stelle e il mancato accordo con il terzo polo

La sua candidatura, infatti, è arrivata dopo l'ufficializzazione di quella di Fontana il quale già partiva da una posizione di vantaggio, visto il successo nel 2018. Le proiezioni mostrano un distacco tra Majorino e il candidato del centrodestra che si aggira intorno ai 20 punti percentuali. Una differenza simile a quella registrata nel 2018, quando però il M5S correva da solo.

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A chi, invece, gli chiede di un possibile rammarico per la mancata alleanza con il terzo polo, Majorino risponde: "Gli elettori hanno dato un giudizio spietato sulla candidatura di Moratti", che secondo le stime non supererebbe il 10 per cento dei consensi, "l'accordo con lei era proprio l'ultima delle opzioni da prendere in considerazione". Infine, quell'errore più grande in campagna elettorale: "È stata una frase infelice", ammette, "ho già chiesto scusa molte volte".

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