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È un benzinaio di Seriate l’uomo che ha parcheggiato l’auto vicino al fiume ed è scomparso

La famiglia dell’uomo di 69 anni ha lanciato un appello confermando la sua identità. Che fosse un residente di Seriate si era già ipotizzato. Alla base della scomparsa forse alcune difficoltà economiche.
A cura di Enrico Spaccini
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Si chiama Benvenuto Rota, l'uomo di 69 anni che lo scorso 26 ottobre ha parcheggiato la propria auto lungo le sponde del fiume Serio e del quale nessuno ha più notizie da allora. Che si trattasse di un uomo del posto, magari un 55enne di Seriate, si era ipotizzato già nelle prime ore delle ricerche. La conferma sulla sua identità è arrivata dopo che la famiglia ha lanciato un appello dalle colonne dell'Eco di Bergamo.

La scomparsa

Rota è un benzinaio e da diversi anni gestisce un centro di rifornimento ad Albano Sant'Alessandro, in provincia di Bergamo, a pochi chilometri da Seriate. "Sarebbe bello che nel giorno del suo compleanno ci arrivasse la bella notizia che è vivo, che è tra di noi", ha detto ieri, 3 novembre, la famiglia.

L'allarme era scattato nel primo pomeriggio del 26 ottobre, quando nessuno dei suoi famigliari lo ha visto rincasare e nessuno dei colleghi sapeva dove fosse. La sua auto è stata trovata vicino al fiume Serio, poco lontano dal ponte di via Roma dove si pensa possa essersi gettato.

Per questo motivo sono stati fatti arrivare i gommoni dei sommozzatori di Treviglio, l'elicottero dei vigili del fuoco, carabinieri e agenti della polizia locali per scandagliare le sponde del fiume metro per metro. Le ricerche sono andate avanti per giorni, ma di Benvenuto Rota non è mai stata trovata alcuna traccia.

Nessuna traccia

La pista del gesto estremo assume sempre più concretezza. Secondo alcune informazioni raccolte nei giorni scorsi, sembra che la famiglia del 69enne stia lottando da tempo con alcune difficoltà economiche. Come se non bastasse, i rincari delle bollette di questi ultimi tempi hanno aggiunto ulteriori problemi in chi, come Rota, deve gestire un'attività.

"Ha sempre lavorato con dignità e sacrificio, ha sempre pagato i suoi dipendenti", dicono i suoi famigliari, "siamo increduli di fronte a questo gesto e ci piacerebbe che le ricerche potessero riprendere e continuare in modo da avere notizie certe".

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