È stato licenziato l’allenatore di pallavolo accusato di atti sessuali con una ragazzina di 14 anni
Nella giornata di martedì 20 giugno l'allenatore di pallavolo Pierluigi Leidi è stato rinviato a giudizio dal tribunale di Busto Arsizio con l'accusa di atti sessuali con una minorenne. Nella serata di ieri, lunedì 26 giugno, la società ha comunicato "con effetto immediato la cessazione del rapporto di prestazione sportiva".
Così come confermato a Fanpage.it, sembrerebbe che il caso che ha visto protagonista la quattordicenne non sia l'unico. Ci sarebbero infatti altre possibili vittime.
Trovate sul cellulare dell'allenatore messaggi con un ragazzino
Le vicende giudiziarie che hanno come protagonista Leidi sono iniziate nel 2021 a Brescia. All'epoca sulla scrivania dei magistrati è arrivata la querela di un genitore che ha raccontato di aver scoperto che il figlio minorenne avrebbe intrattenuto su Instagram conversazioni sessualmente esplicite con uomini adulti. Tra queste conversazioni, ci sarebbe quella con l'allenatore.
Il caso della ragazzina di 14 anni
Gli inquirenti hanno così deciso di sequestrare i dispositivi elettronici di Leidi. Ed è all'interno del cellulare che, tra chat in cui veniva scambiato materiale pedopornografico e pornografico, sono state trovate conversazioni con la quattordicenne. La Questura di Varese ha così convocato la famiglia e la ragazzina: quest'ultima avrebbe ammesso di aver avuto rapporti con il suo allenatore.
La famiglia della pallavolista, difesa dagli avvocati Erika Trolese e Rebecca Stefanuti, hanno così di sporgere querela. Il Tribunale di Busto Arsizio, la scorsa settimana, ha deciso di rinviare a giudizio Leidi. La prima udienza si terrà il 14 novembre.
La decisione della società di pallavolo
Nel frattempo alcuni genitori hanno deciso di scrivere ai massimi vertici federali per segnalare la situazione: l'allenatore infatti, nonostante la denuncia e il rinvio a giudizio, ha continuato ad allenare fin quando ieri la società ha deciso di interrompere i rapporti lavorativi, ma solo dopo che il caso era finito sui giornali.
Tra coloro che stanno seguendo gli sviluppi di questa vicenda c'è l'associazione ChangeTheGame, tramite la sua presidente Daniela Simonetti. Allibita proprio dal fatto che l'uomo abbia continuato ad allenare, Simonetti racconta come in Italia i dati sulla violenza sessuale negli sport siano molto alti. A dimostrarla l'ultima ricerca europea Cases, elaborata in sei Paesi europei, che ha avuto come direttore scientifico il professor Mike Hartill.