È morto Riccardo Bonacina, giornalista e fondatore del settimanale Vita: aveva 70 anni
Si è spento a 70 anni Riccardo Bonacina, giornalista, autore, conduttore tv e soprattutto fondatore del settimanale Vita, che in molti definirono “L’Espresso del sociale”. Nato a Lecco nel 1954, ha dedicato la sua vita al giornalismo. I suoi funerali si terranno venerdì 13 dicembre alle 11 nella basilica di Sant'Eustorgio a Milano.
Dopo la laurea in Lettere alla Statale di Milano, Bonacina muove i primi passi all'interno della neonata Fininvest, dove assume il ruolo di caporedattore delle news e contribuisce alla nascita di Studio Aperto, il telegiornale di Italia Uno. Terminata l'esperienza in Mediaset il giornalista approda in Rai e diventa una delle voci di Rai Radio Uno. Qui crea il format dedicato alle emergenze sociali "Il coraggio di vivere", grazie al quale si è aggiudicato il premio Aicrt come migliore autore tv,
È però nell'ottobre del 1994 che Riccardo fonda Vita. Un giornale quasi clandestino, certamente ribelle nato da "un moto di rabbia", come amava ricordare, di fronte al fatto che nella dieta mediatica di allora i temi del sociale e dell’impegno civile erano considerati ancillari: buone azioni di buona gente, ma che in fondo contavano poco.
"Riccardo è stato un uomo appassionato", si legge in un articolo pubblicato oggi sulla prima pagina di Vita. "Una passione che quelli che hanno lavorato con lui hanno toccato con mano quotidianamente, nella sua intensità e radicalità, nel modo di fare giornalismo e nel racconto sociale di cui, di fatto, è stato l’inventore nel nostro Paese. La stessa passione e la stessa radicalità le metteva nelle relazioni umane, coltivate con cura delicata e con cultura profonda, ma mai esposte, mai sbandierate. Così come mai sbandierata era la sua fede. Che considerava una grande fortuna nell’affrontare con realismo e fiducia le sfide e le difficoltà della vita".