È morto Paolo Acquaviva lo storico gestore del bar Picchio a Milano: chiuso un giorno per lutto
È morto lo storico gestore del bar Picchio in via Melzo al civico 11, nel quartiere di Porta Venezia a Milano. Paolo Acquaviva si è spento all'età di 83 anni e nella giornata di ieri, lunedì 29 aprile, il locale è rimasto chiuso. Acquaviva gestiva il bar dal 1969 insieme alla moglie Caterina. Ora, rimarranno lei e i suoi due figli ad occuparsi del locale.
"Ciao, stasera il bar Picchio è chiuso". Poche e semplici parole che annunciano la chiusura del locale per lutto. Oggi, martedì 30 aprile, si terranno i funerali nella chiesa San Francesca Romana alle 14.45. Poi, il locale riaprirà.
Chi era Paolo Acquaviva
Paolo Acquaviva era arrivato a Milano verso la fine degli anni Sessanta da Trani, in Puglia, per cercare lavoro. Nel 1969 aveva rilevato l'attività in via Melzo 11 nel quartiere di Porta Venezia e aveva aperto il suo bar, il Picchio. Dietro al bancone del locale ha trascorso 55 anni, sempre presente insieme alla moglie Caterina. Con il passare degli anni si sono aggiunti anche i due figli della coppia, Carmen e Felice.
Un bar conosciuto da tutti, accogliente e alla mano, con prezzi accessibili. Amato dagli studenti e dai giovani, assidui frequentatori del locale, ma anche dai residenti storici del quartiere e da artisti di passaggio. L'interno del bar, rimasto invariato da quando è stato aperto, è caratteristico: sono appesi dipinti satirici, adesivi di ogni tipo e centinaia di foto tessere di tutti coloro che sono passati di lì e hanno voluto lasciare un piccolo segno.
Il cordoglio sui social
Sui social tantissimi messaggi di cordoglio, come quello di un ragazzo che ha scritto: "Lo sappiamo tutti che se ne è andato via dalla festa solo per organizzare un grande after party per quando andremo via anche noi. Grazie per avermi regalato le serate più memorabili della vita. Ci vediamo su per un ‘chupicchio' ad alta quota. Grazie".
Da questa sera il locale tornerà a regime con i suoi pochi tavoli all'esterno, il suo affollamento di persone spensierate, le birre prese direttamente dal frigo e poi pagate alla cassa. Mancherà Paolo, certo, ma l'anima del locale resterà quella di sempre.