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È morto Luigi De Pedys, aprì il primo cinema d’Italia a luci rosse: “Nacque come una provocazione”

Luigi De Pedys è morto a Milano all’età di 94 anni: gestore di numerose sale cinematografiche e co-produttore di film di successo, è noto soprattutto per aver aperto proprio a Milano il primo cinema a luci rosse d’Italia.
A cura di Ilaria Quattrone
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Luigi De Pedys (Fonte: documentario "Storia proibita degli anni '80 - La pornoinvasione" da YouTube)
Luigi De Pedys (Fonte: documentario "Storia proibita degli anni '80 – La pornoinvasione" da YouTube)

È morto Luigi De Pedys. Innovatore, gestore di numerose sale e co-produttore di celebri film, è noto al grande pubblico per avere aperto il primo cinema a luci rosse d'Italia. La sala è stata aperta a Milano, ma come lo stesso ha raccontato in diverse interviste era solo "una provocazione". Si è spento nella sua Milano all'età di 94 anni. De Pedys non è solo l'inventore del cinema a luci rosse: è stato anche un distributore e co-produttore di importanti pellicole come "Lo chiamavano Trinità","Il Federale" ed "Ecce Bombo".

L'apertura del cinema in Porta Venezia

Il 15 novembre 1977 decise trasformare il cinema di via Lambro, in Porta Venezia, nella prima sala che avrebbe proiettato dei film a luci rosse. E proprio sulla luce, De Pedys ha raccontato in passato un aneddoto divertente: sembrerebbe infatti che l'idea gli sia venuta quando accompagnò il figlio, nel giorno del congedo del servizio militare come pompiere, in caserma e li trovò un'autopompa distrutta. Chiese di poter prendere il lampeggiante e decise così di metterlo fuori dal cinema.

La carriera di De Pedys

L'idea di aprire un cinema a luci rosse, si trasformò in un successo: in poche settimane arrivò a toccare incassi pari a quattro milioni. E in meno di un anno erano state aperte oltre venti sale. De Pedys però, dopo appena quattro mesi, aveva deciso di tarsi fuori dal giro. Nella sua carriera lavorativa si conta la gestione di numerose sale: Manzoni, Apollo, Pasquirolo, Orfeo, Arti e Splendor. Nel 2007 decise di firmare un accordo con la Rainbow per portare poi nelle sue sale in cui veniva proiettato il film delle Winx, il loro merchandising.

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