È morto Gianni Maria Guidi, l’erborista accusato di essere il capo della Setta delle Bestie
L'erborista Gianni Maria Guidi è morto a 79 anni. Malato da tempo, è accusato di aver guidato la Setta delle Bestie: un'associazione segreta volta alla manipolazione mentale e agli stupri di donne e soprattutto ragazzine. Il processo a suo carico, e di altri 25 imputati, è appena iniziato a Novara dove era stata individuata la loro base in un cascinale tra i boschi.
La Setta delle Bestie
Il gruppo di adepti, che si facevano chiamare con nomi di animali (da qui "Bestie"), avrebbe violentato circa venti donne in totale. Tra di loro ci sarebbero imprenditori e manager, ma anche insegnanti, maestre di danza e psicologhe: 15 di Milano, mentre gli altri 11 dalla provincia milanese, di Varese o di Bergamo. Tutti dovranno rispondere dell'accusa di associazione per delinquere finalizzata a delitti contro la sfera sessuale, dagli abusi fino alla riduzione in schiavitù.
Guidi, in particolare, si faceva chiamare "il Dottore" o "il Pontefice", perché non era permesso usare il suo vero nome. Il processo davanti alla Corte d'Assise è iniziato il 24 febbraio scorso, ma le sue condizioni di salute erano già particolarmente gravi e non ha partecipato nemmeno al primo dibattimento.
Le violenze e la prima denuncia
Le violenze e gli abusi si sarebbero verificati tra il 1990 e il 2020. Secondo quanto ricostruito dalle indagini degli inquirenti, le vittime venivano adescate in scuole di danza e in un centro psicologico. Venivano, poi, indottrinate in una casa editrice, in una bottega artigianale o, appunto, in un'erboristeria. Infine, gli abusi sarebbero avvenuti tra Milano e Pavia. A far partire le indagini (la cosiddetta ‘operazione Dioniso') è stata una donna, entrata a far parte della Setta a soli sette anni.