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È morto Fratello Metallo, il frate rock Cesare Bonizzi aveva 78 anni: dal convento ai concerti dei Metallica

Tra gli anni Novanta e Duemila il frate cappuccino è diventato noto per la sua passione per la musica heavy metal, che l’aveva portato anche a suonare al Gods of Metal. Ultimo di dieci fratelli, dopo un passato da operaio e agente di commercio aveva preso i voti nel 1983. “Canto di pace, Dio e amore per il prossimo”
A cura di Francesca Del Boca
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È morto a 78 anni Cesare Bonizzi, il frate cappuccino appassionato di musica heavy metal che tra gli anni Novanta e i primi anni del Duemila ha diffuso la fede attraverso la musica. Il "frate rock" ha inciso una quindicina di dischi e calcato i più importanti palcoscenici della scena underground, primo su tutti il prestigiosissimo festival internazionale Gods of Metal. "Questa musica è quella di Gesù in croce, non quella del diavolo. Più del canto gregoriano", aveva dichiarato in occasione di un'intervista. La notizia è stata confermata da Cesare “Rad” Zanotti, ex membro della band del frate.

Barba lunga e bianchissima, saio di lana con la corda legata in vita. Nato nella campagna tra Lodi e Cremona a Offanengo, ultimo di dieci fratelli, Cesare Bonizzi ha fatto prima l’operaio e poi il rappresentante di commercio prima di avvicinarsi a Dio e prendere i voti come frate cappuccino nel 1983. "Ho iniziato a cantare come assistente spirituale dei tranvieri, facevo piccoli concerti per poter parlare a più persone in temi di Quaresima e Avvento". Ma la "conversione" a metallaro arriva nel 1990, quando assiste a un concerto dei Metallica mentre è impegnato come assistente spirituale all'Università Cattolica di Milano.

Folgorato da quelle sonorità, decide di diventare un "predicantore", come amava definirsi, e trasmettere il messaggio evangelico di Cristo attraverso la musica metal e testi profondi che parlano di religione, preghiera e speranza, pace, amore per il prossimo. "Dico che la vita è una cosa eccezionale, che alcol e droghe fanno male". Il definitivo ritiro dalle scene avviene nel 2009. Frate Cesare Bonizzi, fino alla sua morte, si chiude nel confessionale dei Cappuccini di viale Piave a Milano, concedendo solo qualche sporadica apparizione televisiva. "Mi hanno reso un personaggio, il diavolo mi ha sollevato troppo in alto. Così non ha senso. Fratello Metallo è morto".

In lutto i tantissimi fedeli e la comunità metal. "Lo chiamavano frate rock, Fratello metallo, ma lui era semplicemente Cesare. Una persona che in questi anni ha cercato di divulgare la fede stando tra i giovani, ai concerti", è il ricordo di un fedele. "Quando mi incontrava diceva sempre che quello che voleva esprimere lo vedeva dentro di me, e di questo ne sono sempre stato onorato…buon viaggio". "La verità che esprimeva Cesare era purezza, cuore, energia. Ha fatto una rivoluzione, a modo suo". E ancora. "Persona di grande spirito, intelligenza e fede. Un irriverente ed eccentrico eroe della chiesa. Possa il Signore concedergli luce eterna e gioia senza fine".

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