È di Manuel Cantoni il corpo ritrovato nel bosco di Bovegno: la conferma dal test del Dna
È Manuel Cantoni l'uomo trovato senza vita lo scorso 2 gennaio nei boschi di Bovegno (in provincia di Brescia). A confermalo è stato l'esame del Dna, il cui esito è arrivato alla pm Claudia Passalacqua. Il corpo era in avanzato stato di decomposizione, ma vicino c'erano diversi effetti personali riconducibili al 38enne. Secondo gli inquirenti, Cantoni, che risultava scomparso dal 2 agosto del 2024, si sarebbe tolto la vita.
Cantoni era uscito di casa all'alba del 2 agosto da Collio, in Val Trompia, per andare al lavoro. Da qualche tempo, aveva trovato impiego in un'azienda che si occupa della consegna delle bombole di ossigeno negli ospedali e nelle case di cura. Quel giorno, però, non era più tornato a casa.
Il furgone del 38enne era stato ritrovato abbandonato a Bovegno, parcheggiato nei pressi dell'area boschiva, mentre il giorno successivo alla scomparsa il suo cellulare sembrava avesse agganciato una cella in provincia di Bergamo. I familiari di Cantoni avevano lanciato numerosi appelli, chiedendogli di tornare a casa. Durante i giorni di ricerca, è emerso che il 38enne aveva alle spalle numerosi dissidi con alcuni compaesani e che stava uscendo da una difficile separazione con l'ex moglie.
La svolta è arrivata il 2 gennaio, quando un escursionista ha trovato un uomo impiccato nei boschi di Bovegno. Il corpo era in avanzato stato di decomposizione, ma considerando gli effetti personali rinvenuti nelle vicinanze gli investigatori avevano ipotizzato che potesse trattarsi proprio di Cantoni. La conferma è arrivata alcuni giorni più tardi, con l'esame del Dna. Per gli inquirenti, l'ipotesi più probabile sarebbe quella del suicidio.
