È di Hafsa il cadavere ripescato nell’Adda: il padre aveva cercato per giorni la figlia annegata
Appartiene ad Hafsa il cadavere recuperato domenica pomeriggio nelle acque del fiume Adda, in località San Pietro a Berbenno. Si tratta della 15enne annegata lo scorso primo settembre durante una gita con i famigliari al parco Bartesaghi a Sondrio il cui corpo non era stato mai trovato. La conferma è giunta questo pomeriggio dopo l'esame autoptico eseguito sulla salma della giovane ripescato dai vigili del fuoco e il riconoscimento del corpo da parte dei genitori. Il funerale della ragazza si svolgerà in Marocco e non in Valtellina, luogo di residenza della famiglia.
La 15enne annegata durante una gita lo scorso primo settembre
A lanciare l'allarme ieri mattina sono stati due pescatori che hanno visto un cadavere galleggiare nel fiume e hanno immediatamente allertato i soccorritori. Sono stati i sommozzatori dei vigili del fuoco che in queste settimane avevano scandagliato in lungo e in largo il fondale del fiume a recuperare il cadavere poi consegnato ai medici per gli esami di rito. Una notizia che sembra almeno lontanamente dare un po' di pace al padre della 15enne, il 37enne Hamed Ben Duod che per giorni, ogni giorno, si è tuffato nelle acque del fiume alla ricerca della figlia. Lui che al momento della tragedia si trovava in Marocco era corso in Italia e da quel momento ogni giorno raggiungeva l'Adda in bicicletta e cercava il corpo di sua figlia. Una scena immortalata in alcuni scatti da alcuni residenti della zona che poi li avevano postati su Facebook, suscitando grande commozione ed empatia per un genitore che non si voleva arrendere alla scomparsa della figlia. "Non posso smettere di cercarla – aveva raccontato – mi sto dando da fare per trovarla e spero che ci sia qualcuno con buona volontà che voglia mettersi a disposizione per aiutarmi". Ora la notizia che finalmente potrà dare la possibilità di dare una degna sepoltura alla giovane.