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È di Gianfranco Bonzi il corpo ritrovato nell’Adda: era scomparso dopo la truffa amorosa della finta Dua Lipa

È di Gianfranco Bonzi, il custode scomparso lo scorso 23 marzo da Milano, il corpo ritrovato alcuni giorni fa nel fiume Adda. La Procura indaga per istigazione al suicidio.
A cura di Francesca Del Boca
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Foto di Gianfranco Bonzi (presa dal suo profilo Facebook)
Foto di Gianfranco Bonzi (presa dal suo profilo Facebook)

È di Gianfranco Bonzi, il custode scomparso lo scorso 23 marzo da Milano, il corpo ritrovato un mese fa nel fiume Adda all'altezza di Crotta D'Adda, Cremona. A diffondere la notizia è stato il figlio Luca. "Mi sento sereno e distrutto! Riposa in pace papà, non importa cosa hai fatto", ha scritto sulla sua pagina social. "Ti ameremo tutti per sempre. Non soffrire più e ti prego guardami ora più che mai".

Bonzi, prima di sparire nel nulla, aveva infatti confidato ai partecipanti di un gruppo Facebook di avere intenzione di farla finita dopo una grande delusione amorosa. "Questo mio ultimo post che pubblico è anche una delle ultime azioni della mia vita", la sua confessione. "La causa, una delusione amorosa che non sono riuscito a reggere. Buona continuazione, Gianfranco".

La Procura di Milano, ora, indaga per istigazione al suicidio: il sospetto è che l'uomo, 59 anni, si sia allontanato dopo essere incappato in una vera e propria truffa amorosa sui social, nascosta dietro un profilo fake che l'aveva contattato spacciandosi per la cantante britannica Dua Lipa.

Nella foto Gianfranco Bonzi e la famosa cantante Dua Lipa
Nella foto Gianfranco Bonzi e la famosa cantante Dua Lipa

"Forse quando ha scoperto la verità si è vergognato", erano state le parole del fratello di Gianfranco in diretta a Chi l'ha visto. La verità sarebbe stata che, dietro la tastiera del computer, si nascondeva in realtà un uomo, coetaneo e residente in Sicilia, che sarebbe il proprietario del codice fiscale inviato dalla finta "Dua Lipa" ai giornalisti del programma che si sono messi sulle tracce di Bonzi, custode di un palazzo in Brera.

Una breve storia nata online, mondo in cui Gianfranco Bonzi si era rifugiato a seguito della morte dei genitori, da cui non si era mai ripreso. "Mi aveva parlato della sua conoscenza sui social, ma mi sembrava un piccolo gioco", aveva raccontato il fratello. I due, in realtà, erano in contatto dall'estate scorsa, si chiamavano "amore mio", e l'uomo le aveva inviato oltre 5mila euro in due trance di bonifici. "Mi aveva parlato di questa Dua Lipa, gli dicevo che non era reale. Ma ormai era caduto nel tunnel, non c'era verso. Non capiva. Era il rifugio dei suoi problemi", sempre il figlio Luca. "Ha preso la sua fiducia, e le ha dato dei soldi".

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