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Omicidio Carol Maltesi

È dell’attrice hard Charlotte Angie il cadavere smembrato in 15 pezzi: fermato un 43enne per omicidio

Charlotte D’Angie, nome d’arte della vittima e nota attrice hard, è stata smembrata in quindici pezzi e sfigurata. Oggi è stato fermato un uomo per omicidio.
A cura di Ilaria Quattrone
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È dell'attrice hard Charlotte Angie, il corpo trovato smembrato in quindici pezzi a Borno, in Valcamonica. Nella mattinata di oggi, martedì 29 marzo, i carabinieri del comando provinciale di Brescia e della compagnia di Breno, hanno così fermato un uomo di 43 anni con l'accusa di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere.

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Il corpo trovato da un passante

Il 43enne, che risiede nella provincia di Milano, è stato fermato alle 4.30. Il provvedimento è stato emesso dalla pubblico ministero Lorena Ghibaudo dopo che il 20 marzo scorso, è stato trovato il corpo della 26enne in un dirupo. A notare il cadavere è stato un uomo che si è accorto della presenza di quattro buste neri. All'interno c'erano i pezzi di cadavere, tra i quali la mano di una donna. L'identificazione del corpo non è stata semplice: le analisi delle impronte digitali non avevano dato alcun riscontro e non risultavano donne scomparse in quell'area.

L'identificazione tramite i tatuaggi

Grazie a un appello dei carabinieri, dove venivano descritti i tatuaggi visibili sul corpo della donna, è stato possibile risalire a lei. Alcuni cittadini, contattati i militari, affermavano che quei tatuaggi potevano appartenere a una donna che era molto conosciuta nel cinema porno. Grazie a quelle segnalazioni, si è potuto risalire a Charlotte. Dalle indagini degli investigatori, è poi emerso che domenica 20 marzo, la sua auto era transitata proprio a Borno. A guidarla era però un uomo.

La confessione del vicino di casa

Si tratta di un amico e vicino della casa della vittima: lui stesso si è presentato dai carabinieri per dare informazioni sulla donna scomparsa. Informazioni che però hanno da subito mostrato delle contraddizioni. Gli inquirenti hanno poi scoperto che l'uomo si trovava a Borno domenica 20: durante l'interrogatorio, che si è svolto alla presenza del suo avvocato difensore, il 43enne ha confessato l'omicidio e l'occultamento del cadavere. Questo risale a gennaio 2022. Lo ha messo in un congelatore nella casa della vittima e poi dopo averlo fatto a pezzi lo ha buttato nel dirupo di una montagna.

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