È costretto a lasciare il lavoro per una malattia, i colleghi gli pagano i contributi fino alla pensione
È costretto a casa per una malattia e temeva il licenziamento. Invece Benedetto, un dipendente di 66 anni del Gruppo Cofle ha potuto contare sulla solidarietà di molti suoi colleghi e dei titolari che gli hanno permesso di arrivare alla pensione in tranquillità. Come riporta l'azienda sulla sua pagina Facebook, sono stati proprio i titolari su suggerimento dei sindacati e dei colleghi a prendere la decisione di sostenere economicamente i giorni di lavoro rimasti e i permessi annui retribuiti. Così il 66enne potrà raggiungere in serenità la sua pensione, prevista per febbraio 2023.
La solidarietà dei colleghi e dei titolari
Sui social e sulle testate locali la titolare ha tenuto a spiegare: "Ha lavorato con noi per oltre trent'anni, non potevamo voltargli le spalle". Così quando il dipendente ha informato l'azienda della sua malattia gli è stata garantita "una posizione lavorativa più tranquilla e adatta alla sua condizione di salute. La soluzione ci è stata presentata dai portavoce della Rsu, la rappresentanza sindacale unitaria". Come? Su suggerimento della Rappresentanza sindacale unitaria, "abbiamo attivato una banca delle ore solidale. Si tratta di un accordo tra azienda, sindacati e dipendenti che prevede la donazione su base volontaria e a titolo gratuito di ore di Par in favore di un lavoratore in difficoltà", ha spiegato la titolare. Colleghi e vertici aziendali così in poco tempo sono riusciti a raggiungere la somma che ha permesso al 66enne di curarsi in tranquillità sapendo che sarebbe andato presto in pensione. Un vero gesto di solidarietà per un lavoratore che per 30 anni si è dedicato all'azienda.