“Durante l’assalto ho avuto paura, noi prof non siamo tutelati”: parla un docente della scuola di Rho
Lo scorso venerdì non è stata l'unica volta che all'istituto Puecher-Olivetti di Rho venivano lanciati petardi. Anche un anno fa si erano verificati fatti simili. Un clima quindi che fa preoccupare alunni e professori. Certo è che l'assalto di venerdì scorso è stato il più grave: un gruppo di sette ragazzi incappucciati e a volto coperto hanno fatto irruzione a scuola facendo scoppiare petardi e impugnando anche una pistola, poi risultata una scacciacani.
Ma i casi sono tanti. Lo scorso anno un alunno, che si era visto rifiutare il permesso di uscire per andare a fumare una sigaretta, aveva dato origine a un principio di incendio. Fortunatamente nessuno era rimasto ferito, ma anche allora il clima tra aule e corridoi era teso. Un professore dell'istituto di Rho, che ha deciso di restare in anonimato, a Fanpage.it ha spiegato cosa sta accadendo a scuola.
Professore, perché questi casi nella sua scuola?
La percezione è che ci sono delle sanzioni poco efficaci e quindi gli studenti non capiscono, ipotizzo io, la conseguenza di quello che può avvenire da un fatto così grave. Come se i ragazzi non temessero più la bocciatura. Questa però è una problematica che coinvolge tutte le scuole italiane. Bisogna invece fargli capire che fuori da scuola se commetti un reato paghi le conseguenze. La società non gli permette tutto. Noi come docenti quindi dobbiamo spiegarglielo.
I ragazzi responsabili di questi episodi non vengono espulsi dalla scuola?
No, i ragazzi dello scorso anno non sono stati espulsi. Quelli di venerdì devono essere ancora identificati: spero che poi vengano espulsi se no passerebbe un messaggio sbagliato. Senza contare che è molto forte il rischio di emulazione. I ragazzi più facilmente deviabili possono prendere anche loro strade sbagliate. Questa è la mia opinione, altri docenti magari ne hanno un'altra.
Voi professori siete tutelati?
No, si parla tanto di alunni ma dobbiamo parlare anche di docenti. Quando abbiamo sentito gli spari ho sperato di riuscire a tornare a casa. La sicurezza dei docenti viene spesso sottovalutata: non è solo una questione fisica ma anche psicofisica. Sono stato testimone di docenti che nella nostra scuola dopo un giorno di lavoro hanno dato le dimissioni. Questo implica che questa persona non verrà più chiamata per due anni nelle scuole statali: si passa quindi dalla gioia di essere stati convocati a una tragedia perché il docente si trova assalito e non tutelato. Alcuni si sono dimessi in preda a un forte disagio. L'attenzione deve essere posta agli alunni, ma anche i docenti devono essere tutelati.