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Le case di lusso del Trivulzio a prezzi stracciati: 200 metri quadri a 400 euro al mese in corso Magenta

Case di pregio affittate a prezzi stracciati a manager, funzionari e professionisti. La denuncia del commissario Paolo Tronca sul patrimonio immobiliare del Pio Albergo Trivulzio: “Cose paradossali, appartamenti pagati un decimo di quello che dovrebbe essere. Molti contratti sono stati fatti ad personam”
A cura di Francesca Del Boca
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Case di lusso sparse tra Moscova, Brera e Porta Romana affittate a prezzi stracciati. Appartamenti e attici da centinaia di metri quadri in usufrutto con tariffe di favore a manager, professionisti, funzionari e personaggi noti in città. È gran parte dell'immenso patrimonio immobiliare del Pio Albergo Trivulzio a Milano che, come ha denunciato in Consiglio regionale il commissario straordinario Paolo Tronca, soffre oggi di un buco di 3,7 milioni di canoni d'affitto non pagati.

"Non posso accettare cose paradossali che mi sono balzate agli occhi subito e che continuano a venire fuori", ha dichiarato in audizione. "Secondo una valutazione fatta da una struttura dell’Agenzia del Territorio ci sono canoni che sono la metà, un terzo, un quarto, un quinto e perfino un decimo di quello che dovrebbero essere. Per esempio, case di pregio pagate 5 mila euro l’anno. Molti contratti sono stati fatti ad personam, è evidente. Sono dati".

Casi eclatanti, anticipati dall'edizione quotidiana de La Repubblica, come i 19mila euro di canone annuo pagati dal presidente dell’Inter Beppe Marotta per 120 metri quadri nel cuore di Brera: per l'agenzia delle Entrate dovrebbe aggirarsi intorno ai 42mila, più del doppio. Così come Matteo Mangia, figlio del noto avvocato Rocco Mangia, che per 160 metri quadrati in piena area C paga un canone annuo di 13.600 euro (invece dei 54mila dovuti) e l'ex alto funzionario del Viminale che per un appartamento di oltre cento metri quadrati in zona Washington spende all'anno solo 2.500 euro (invece dei 26.680 richiesti).

E ancora un appartamento di 240 metri quadrati in zona Magenta, il cui contratto risulta intestato a nome di un parente di Vito Corrao, ex direttore sanitario del Pio Albergo Trivulzio, che ha poi guidato alcuni dei più importanti ospedali lombardi fino all’ultimo incarico come direttore generale dell’Asst di Lecco: per questo appartamento il canone è di 5.100 euro l’anno, contro un canone di mercato stimato in 80.500 euro.

"Chi abita in una casa del Pio albergo Trivulzio (Pat) e può pagare affitti di mercato deve farlo, chi non può deve essere tutelato", a dirlo è la consigliera regionale del Partito democratico Carmela Rozza. "Il patrimonio del Pat appartiene a Milano e deve essere valorizzato. Questo significa che chi può pagare affitti di mercato deve farlo. Alla struttura commissariale il dovere di sfrattare chi può pagare affitti di mercato e non vuole farlo. Per chi ha un basso reddito e non può sostenere un canone libero pretendiamo tutela".

"Le nostre richieste per la valorizzazione del patrimonio del Pat sono chiare- Si deve aprire un tavolo di trattativa con i sindacati e fare un’anagrafe dei redditi degli inquilini in modo da sapere con certezza chi ha diritto a una tutela e chi no. L’anagrafe è necessaria anche per la gestione del Fondo: si deve sapere da subito l’ammontare del patrimonio da cui si può trarre profitto. L’operazione deve essere conclusa con la massima trasparenza e per questo la Commissione casa deve essere aggiornata passo passo", ha poi concluso.

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