Droga: sequestrati 19 chili di cocaina, il trafficante percepiva il reddito di cittadinanza
Scoperto in Lombardia un traffico internazionale di droga. Nei giorni scorsi, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Varese hanno arrestato sei persone, tra corrieri e trafficanti, e hanno effettuato sette perquisizioni domiciliari, sequestrando oltre 19 chili di cocaina purissima per un valore al "dettaglio" stimato pari a oltre tre milioni di euro. L’operazione, denominata "Vida loca", è partita con l’arresto da parte delle Fiamme Gialle del Gruppo di Malpensa di un passeggero di nazionalità messicana proveniente da Cancun (Messico), scoperto con oltre 9 chili di cocaina, occultati nel bagaglio stivato a bordo del volo sul quale era atterrato a Malpensa. Da lì le indagini hanno scoperto l’esistenza di un sodalizio criminoso tra due dei sottoposti a custodia cautelare in carcere, nella provincia di Como riuscendo a sequestrare carichi di cocaina per altri 10 chili, arrestando un "ovulatore", anche lui proveniente dal Messico, con 400 grammi di cocaina nell’addome confezionati in 34 ovuli, ed una cittadina messicana che faceva da corriere.
Uno degli arrestati percepiva il reddito di cittadinanza
Il gruppo di trafficanti inoltre riforniva di cocaina anche la provincia di Siena e garantiva l’approvvigionamento diretto della droga attraverso corrieri inviati con bus di linea. Le indagini tecniche hanno consentito ai Finanzieri di individuare anche il mittente della sostanza stupefacente, un cittadino di nazionalità argentina, non presente sul territorio nazionale, latitante e già ricercato perché destinatario di un mandato di cattura internazionale per traffico di stupefacenti. Durante le perquisizioni domiciliari, il fiuto delle unità cinofile del Corpo in servizio al Gruppo di Malpensa, ha permesso di trovare complessivamente altri 200 grammi circa di coca occultata all’interno di un pneumatico e di un libro appositamente artefatto. Nei confronti del destinatario dello stupefacente, il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Busto Arsizio ha disposto, da un lato, la custodia cautelare e, dall’altro, il sequestro preventivo dei conti correnti intestati all'uomo, ritenuti provento dell’attività illecita visto che continuava a versare denaro contante nonostante avesse cessato di percepire fonti lecite di reddito. Tramite indagini incrociate è stato anche scoperto che uno degli indagati riceveva anche il reddito di cittadinanza.