La chiesa di San Maurizio: dove si trova la “Cappella Sistina” di Milano, il tesoro nascosto amato da Stendhal
Il Duomo, il Cenacolo Vinciano e la Chiesa di Santa Maria Maggiore, la Basilica di Sant'Ambrogio. Tra i monumenti da non perdere di Milano non ci sono solo i soliti noti, ma anche un vero e proprio tesoro nascosto, al di fuori dai soliti itinerari turistici: si tratta della chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, soprannominata "la Cappella Sistina di Milano" per la sua struttura architettonica e l’altissima qualità del ciclo decorativo di scuola leonardesca. Si trova nel cuore del centro storico della città, e per la precisione tra corso Magenta e via Luini, a due passi dal Castello Sforzesco e dal Duomo.
La storia della chiesa di San Maurizio: le origini paleocristiane e Leonardo Da Vinci
La chiesa, di origine paleocristiana, è stata ricostruita nel Cinquecento ed è stata sede del più importante monastero femminile della città, ampliato dall'imperatore Ottone I di Sassonia e risparmiato dalla distruzione di Milano operata da Federico Barbarossa. Collocata all'angolo tra via Luini e corso Magenta, è decorata internamente con un vasto ciclo di affreschi di scuola leonardesca. Rientra nella tipologia delle “chiese doppie”: è caratterizzata da un’aula dei fedeli, più piccola e da un’aula dedicata alle monache di clausura. Le due aule entrambe a una sola navata, sono separate da un tramezzo.
L'imponente decorazione ad affresco, che ha reso celebre il tempio lodato anche da John Ruskin e da Stendhal, fu iniziata nel secondo decennio del Cinquecento da autori della scuola di Leonardo da Vinci, impegnato in quegli anni a Milano alla realizzazione del dipinto della Vergine delle Rocce (conservato oggi nel Musée du Louvre di Parigi) per Ludovico il Moro: il ciclo decorativo ad affresco permette infatti di ammirare l’evoluzione della pittura lombarda per tutto il corso del 1500 realizzato in gran parte da Bernardino Luini e dalla sua bottega, Boltraffio allievo di Leonardo, Vincenzo Foppa, dai fratelli Campi e da Simone Peterzano, maestro di Caravaggio.
La chiesa di San Maurizio tra sacro e profano
Una curiosità tra sacro e profano. La cappella Besozzi rappresenta le scene del martirio di Santa Caterina d’Alessandria realizzate da Bernardino Luini. Secondo Matteo Bandello, novelliere dell’epoca, il volto della santa nella scena della decapitazione raffigurerebbe in realtà Bianca Maria Scapardone, Contessa di Challant che, accusata di essere la mandante dell’uccisione dell’amante, fu così giustiziata nel 1526 davanti al Castello Sforzesco. Un ricordo indelebile del pettegolezzo milanese più famoso del Cinquecento, per sempre fissato sulle pareti della chiesa.
Come raggiungere la Chiesa di San Maurizio a Milano
La chiesa di San Maurizio a Milano è raggiungibile con i mezzi pubblici tramite metropolitana (linee rossa M1 e verde M2, fermata Cadorna) e passante ferroviario (stazione Milano Cadorna). In corrispondenza di corso Magenta si trovano inoltre le fermate del bus 57, 60, 85, Z603, NM2 e del tram 16, 19, 4.