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Dopo una violenza sessuale in ospedale una 20enne si getta dal quarto piano: la Regione manda gli ispettori

Regione Lombardia ha avviato un’indagine per capire se sono siano state rispettate tutte le procedure previste per la gestione dei pazienti, e quanto personale fosse presente la sera del 30 maggio all’interno del Pronto soccorso di Vizzolo Predabissi.
A cura di Francesca Del Boca
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Prima la denuncia di violenza sessuale da parte di un altro paziente della struttura. Poi, poche ore dopo, il volo dal quarto piano dell'ospedale di Vizzolo Predabissi, tra Lodi e Milano.

È ancora tutta da chiarire la drammatica vicenda che riguarda L.L., 20enne che nella serata di ieri giovedì 30 maggio si è tolta la vita lanciandosi dalle finestre del reparto di Ginecologia. E così anche le istituzioni cercano di vederci chiaro.

“In seguito alle vicende avvenute presso l’ospedale di Vizzolo Predabissi (Milano), oggetto di indagine da parte dell’Autorità giudiziaria, Regione Lombardia ha immediatamente costituito una Commissione di verifica coordinata dal vicedirettore della Direzione Generale Welfare e composta da professionisti di ATS città metropolitana di Milano e dell’Agenzia dei Controlli", ha annunciato infatti Regione Lombardia. "La Commissione si recherà già domani presso il presidio di Vizzolo per iniziare le attività di verifica”. Un'indagine affidata al vice direttore generale del Welfare Alberto Ambrosio per capire se sono siano state rispettate tutte le procedure previste per la gestione dei pazienti, e quanto personale fosse presente la sera del 30 maggio all'interno del Pronto soccorso di Vizzolo Predabissi.

"Tutto l’ospedale è ancora sotto choc", recita intanto la nota dell’Asst Melegnano-Martesana. "Come Asst abbiamo subito avviato un audit interno per verificare quanto accaduto. Regione Lombardia è stata immediatamente informata, e c’è piena collaborazione con la magistratura".

Il presunto responsabile dell'abuso, nel frattempo, è accusato di violenza sessuale e lesioni. Ha 28 anni, incensurato. "Non ricordo davvero cosa sia successo, ma non ho commesso violenza", si è difeso lui, che ha raccontato di essere stato portato in Pronto soccorso dopo una serata di alcol e droga con gli amici, e di aver conosciuto la ragazza al Pronto soccorso del nosocomio lombardo. Dopo i primi accertamenti, il 28enne è stato sentito per l’interrogatorio di convalida dal gip di Lodi Francesco Salerno. La Procura ha chiesto che rimanga in carcere.

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