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Dopo un lungo viaggio dall’Ucraina Ivanna partorisce la piccola Yana: fiocco rosa a Lecco

È dovuta fuggire dalla guerra nonostante fosse incinta di 38 settimane. Dopo un viaggio di tre giorni l’ucraina Ivanna è riuscita ad arrivare in Italia: il 19 marzo ha partorito la secondogenita Yana all’ospedale Manzoni di Lecco.
A cura di Francesco Loiacono
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Ivanna con la figlia Yana (Foto: Asst Lecco)
Ivanna con la figlia Yana (Foto: Asst Lecco)

La vita contrapposta alle bombe e alla guerra. Questo è ciò che la piccola Yana, neonata di appena tre giorni, simboleggia. La bimba è la secondogenita di Ivanna, una delle tante donne ucraine costrette a fuggire dal proprio Paese a causa dell'invasione russa. È nata lo scorso 19 marzo all'ospedale Manzoni di Lecco, dove tutto il personale del reparto di Ostetricia e ginecologia cerca di far sentire mamma e figlia a casa propria.

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Quando le prime bombe hanno iniziato a cadere sull'Ucraina Ivanna era incinta di trentotto settimane. Nonostante ciò ha deciso di mettersi in viaggio per l'Italia, con destinazione Lecco, assieme all'altra figlia di otto anni e di un'amica con i suoi due bambini, di 7 e 13 anni. Il viaggio è stata un'odissea: è durato tre giorni, con una sosta forzata di 24 ore al confine con l'Ungheria. Poi, dopo una prima tappa a Padova, l'arrivo a Verano Brianza. Per dare alla luce la secondogenita Yana Ivanna si è recata all'ospedale Manzoni di Lecco, diretto da Antonio Pellegrino. Lo scorso 19 marzo, giorno della festa del papà, la piccola è nata: pesa oltre 3,2 chili e sta bene. Il suo papà è rimasto a Ivano-Frankivsk, dove la famiglia risiede e spera un giorno di riunirsi: ha potuto vedere la figlia solo grazie alle videochiamate.

Il sorriso di Yana ha riempito di gioia i cuori

"Il travaglio e il parto sono stati molto veloci e Yana è rimasta tutto il tempo con la sua mamma – ha raccontato in una nota l'ostetrica Raffaella Spotorno -. Alla nascita ho pensato che Ivanna fosse lì da sola sicuramente non per sua scelta. È riuscita a contattare telefonicamente suo marito rimasto in Ucraina e ho pensato quanto fosse crudele questa situazione". Eppure, "nella tristezza di questi giorni segnati dalla guerra in Ucraina, il sorriso della piccola Yana ha riempito di gioia tutti i nostri cuori", ha sottolineato il direttore generale dell'Azienda socio sanitaria territoriale di Lecco, Paolo Favini.

Il team di Ostetricia e ginecologia dell'ospedale Manzoni di Lecco
Il team di Ostetricia e ginecologia dell'ospedale Manzoni di Lecco
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