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Dopo l’incidente di Suviana si teme per le centrali idroelettriche lombarde: “Servono più controlli”

Il Coordinamento per il grande idroelettrico dell’arco alpino ha scritto una lettera a Mattarella: la sicurezza delle centrali deve essere una priorità nazionale.
A cura di Matilde Peretto
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Foto presa dalla pagina Facebook "Idroelettrico sostenibile trasparente"
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C'è preoccupazione all'interno del Coordinamento per il grande idroelettrico dell'arco alpino e appenninico dopo la tragedia di Suviana. La sicurezza degli impianti delle centrali idroelettriche lombarde deve essere una priorità nazionale, tanto che i membri del comitato hanno scritto una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla premier Giorgia Meloni e alla Commissione Europea. "Non ci sono pericoli", scrivono, "ma sui controlli di canali e condotte si può e si deve fare di più".

Il contenuto della lettera inviata a Mattarella

In Lombardia, molte centrali idroelettriche si trovano in provincia di Sondrio. Le dighe e gli impianti in questione sono in "salute", dice il valtellinese Renato Cardettini, membro del Comitato per il grande idroelettrico dell'arco alpino e appenninico e firmatario della lettera inviata ai vertici della Repubblica. Nonostante le buone condizioni di dighe e impianti e il loro costante monitoraggio vengono chiesti più controlli.

Nella lettera si legge: "Il recentissimo evento calamitoso di Suviana ha portato all’attenzione l’aspetto della sicurezza di tali impianti. Vorremmo enfatizzare il fatto che non si tratta unicamente di una questione, peraltro serissima, di sicurezza sugli impianti di lavoro. Gli impianti coinvolti sono infatti costituiti da opere quali dighe e centrali, ma anche da condotte di adduzione e di scarico, oltre che da elettrodotti quasi mai interrati. I rischi connessi con l’esistenza e l’esercizio di tali manufatti gravano sui territori circostanti".

Cosa propone il Comitato delle centrali idroelettriche

Il coordinamento propone delle soluzioni. La prima riguarda "l’ampliamento e l’adeguamento delle competenze dell’Ente ministeriale di sorveglianza delle dighe le cui prescrizioni saranno immediatamente esecutive a pena dell’immediata revoca della Concessione. Per quanto risulta, infatti, le sole dighe sono soggette a verifiche periodiche da parte di tale Ente ministeriale che ne assicura l’affidabilità, ma esso non ha competenze su nessun altro elemento del sistema impianto idroelettrico".

La seconda riguarda la sicurezza nei bandi di gara. Viene chiesto che i bandi per il rinnovo delle concessioni pongano la questione sicurezza come priorità principale, andando oltre le esigenze socio-economiche e ambientali. Chiesta anche un'authority statale che stabilisca standard tecnici per i bandi, assicurando un approccio uniforme e neutrale.

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