Dopo la valanga alla Marmolada in Lombardia si temono le frane: l’allarme dei sindaci
Ci si chiede come sarà l'estate sulle montagne della Lombardia. Dopo la tragedia di ieri domenica 3 luglio sulla Marmolada, l'attenzione a poche ore dalla valanga è anche per i ghiacciai dell'Alta Valtellina. Le loro condizioni oggi – come spiega a Fanpage.it il geologo Claudio Smiraglia e il direttore del Parco dello Stelvio Andrea Zaccone – sono quelle che di solito si hanno a fine agosto. Peccato però che ora l'estate è iniziata solo da pochi giorni. A preoccupare però i sindaci dell'Alta Valtellina non sono solo le valanghe in alta quota, ma anche le frane.
Il pericolo frane sulle montagne lombarde
"Le temperature alte di queste settimane – spiega a Fanpage.it il sindaco di Valdidetro Massimiliano Trabucchi – stanno provocando anche seri distacchi rocciosi. Come è già accaduto nel Comune di Grosio e in alcune altre zone. Per fortuna per ora si trattano di aree impervie e isolate che non hanno provocato gravi disagi". Un rischio più reale per i tanti turisti che per i prossimi due mesi invaderanno le località valtellinesi. Sotto osservazione quindi ci sono soprattutto le pareti rocciose. Resta comunque difficile monitorare centimetro per centimetro. "Monitorare tutti i ghiacciai della zona richiede comunque un grande impegno in termini di risorse di personale ed economiche. Bisogna quindi fare molta attenzione". Il sindaco di Santa Caterina Valfurva Angelo Cacciotto invece a Fanpage.it tiene a precisare: "Per il momento siamo tranquilli. Abbiamo avuto alcuni dissesti a causa dei cambiamenti climatici degli ultimi tempi. Le alte temperature provocano il disgelo e l'acqua poi è la causa di alcune frane. Ora è tutto sotto controllo". Ma poi tiene a precisare: "Per evitare tragedie in montagna è necessaria la prevenzione. Fare manutenzione però è sempre molto complicato. Troppa burocrazia e spesso i forni non ci sono. Eppure eviterebbero tragedie come quelle di ieri".
Il massimo esperto di ghiacciai della Valtellina è il glaciologo Smiraglia che da anni studia quello dei Forni. Per lui la situazione può solo peggiorare: "Se non cambieremo le abitudini, la situazione andrà solo peggiorando. Entro il 2050 rimarranno così i grandi ghiacciai e non saranno come li vediamo ora. Nel 2100 le Alpi diventeranno come gli Appennini. Non dobbiamo dimenticare che la riduzione dei ghiacciai è uno degli effetti di questo cambiamento climatico ed è sicuramente il più visibile agli occhi delle persone".
Le raccomandazioni del direttore del Parco dello Stelvio
La raccomandazione principale è comunque una sola: uscire per le escursioni con le guide alpine e mai improvvisare una gita sui ghiacciai. Come spiega a Fanpage.it il direttore del settore lombardo Parco dello Stelvio Andrea Zaccone: "Molti ghiaccia sono in sofferenza quindi il consiglio più importante è quello di chiedere sempre informazioni dettagliate a guide alpine e ai rifugisti. Nessuno meglio di loro conoscono le situazioni dei ghiacciai in questo periodo. Li vedono giorno dopo giorno". E poi aggiunge: "Certo è che la situazione di quest'anno è un po' anomala, quindi è necessario non sfidare le proprie capacità alpiniste e affidarsi sempre a un esperto. Perché sarà sempre la persona che meglio conosce il ghiacciaio".