Dopo averlo rapito, il nonno di Eitan ora vuole risarcirlo per pagargli gli studi
Shmuel Peleg ha detto di essere pronto a risarcire il nipote Eitan per garantirgli gli studi e le cure. È quanto emerso nell'udienze di oggi giovedì 24 novembre che vede imputato Peleg, il nonno del bambino unico sopravvissuto alla strage del Mottarone, con l'accusa di rapimento. I fatti risalgono all'11 settembre del 2021, poco più di tre mesi dopo che la funivia precipitasse provocando la morte di 14 persone. Tra queste anche il resto della famiglia del piccolo Eitan.
Il rapimento e il trasferimento in Israele
Peleg aveva rapito il nipote allontanandolo con una scusa dalla casa nel Pavese della zia paterna a cui era stato affidato dal Tribunale. Lo aveva caricato su un aereo e portato in Israele, dal resto della famiglia materna.
Fin da subito la Procura italiana aveva ritenuto che il nonno ha agito seguendo un "progetto criminoso": insieme al suo complice Gabriel Alon Abutbu, anche lui arrestato e poi rilasciato, ha pianificato tutto contando sui presunti trascorsi militari di entrambi.
Risarcimento per 50mila euro
Il Tribunale israeliano aveva già dichiarato illegittimo – in nome della Convenzione dell'Aja – il trasferimento del piccolo in Israele: così poi Eitan era stato riportato in Italia. Ora il nonno materno – come riporta Il Corriere della Sera – è pronto nella prossima udienza di dicembre a patteggiare la pena. L'imputato avrebbe subito accettato il risarcimento di 50mila euro.
Il legale di Eitan: Ci costituiremo parte civile
L'avvocato di Eitan, Fabrizio Ventimiglia, prima di iniziare l'udienza ha precisato: "Ci costituiremo parte civile per tutelare sino in fondo l'interesse di Eitan. È una vicenda tragica, che doveva essere evitata e che purtroppo l'ha visto coinvolto".
E poi ha aggiunto: "Mi auguro che si possa giungere ad un accordo, nell'interesse del bambino – ha aggiunto il legale -. Oggi Eitan sta seguendo un suo percorso di recupero, nel quale va tutelato così come per il suo futuro scolastico".