Dopo 20 anni la Lega perde le elezioni comunali a Pontida, il paese del raduno e del “padroni a casa nostra”
Con 847 voti, Davide Cantù ha strappato Pontida alla Lega. È dal 1990 che la cittadina di circa 3mila abitanti delle valli bergamasche almeno per un giorno all'anno entra nelle pagine di cronaca politica con le dichiarazioni di Umberto Bossi allora e di Matteo Salvini oggi. Baluardo e luogo simbolo del Carroccio per decenni, Pontida dà il benvenuto al suo nuovo sindaco eletto con il 52,71 per cento dei voti e supportato dalla lista civica Viviamo Insieme Pontida.
Il vecchio slogan sul pratone: "Padroni a casa nostra"
Che a Pontida la Lega stava allentando la sua storica presa, era apparso chiaro almeno dallo scorso marzo. Lo slogan che ha fatto le prime fortune della Lega: "Padroni a casa nostra" e che era stato impresso sul muro che delimita il pratone dei tradizionali raduni, era stato oscurato da uno striscione ben più piccolo ma comunque eloquente. "Da indipendenza a sudditanza, i militanti ne hanno abbastanza", avevano scritto in verde alcuni iscritti al partito che, in rosso, invocavano al "congresso subito".
Un malcontento generale che si è acuito nel tempo e che ha, forse, trovato il suo apice quando ‘Lega' ha perso il ‘Nord' anche nel simbolo. Un vuoto che secondo alcuni storici militanti rappresentava quel legame con il territorio che è stato sacrificato in nome di un partito di scala nazionale e meno divisivo di un tempo.
La sconfitta della Lega: battuta da FdI alle europee, dalla civica di Cantù alle comunali
Ecco, allora, che nella piccola Pontida la Lega si è ritrovata a dover fronteggiare un avversario che mai avrebbe immaginato: il Partito popolare del Nord. Il suo leader, l'ex ministro Roberto Castelli, ha denunciato la mancanza di identità del partito guidato da Salvini e ha proposto, così, un'alternativa: Francesca Losi e la sua lista di "patrioti padani". Tutto questo, però, ha fatto sì che il centrodestra si presentasse alle elezioni con due schieramenti diversi e contrapposti, mentre l'alternativa rappresentata da una lista civica costituita da giovani candidati ha avuto la strada spianata verso la vittoria.
Stando ai dati pubblicati da Eligendo, mentre alle elezioni europee Fratelli d'Italia si è imposta come primo partito con il 33,18 per cento, contro il 21,95 per cento della Lega, a livello comunale la situazione si è dimostrata anche più grave. Losi ha raccolto 241 voti (15 per cento), il sindaco leghista uscente Pierguido Vanalli 519 preferenze (32,30 per cento) e Cantù ne ha ottenuti 847, quindi il 52,71 per cento del totale.
Ecco, quindi, che dopo 20 anni di guida leghista, Pontida si ritrova come sindaco un ragazzo di 27 anni, laureato in Scienza Storiche e, dopo esperienze nel giornalismo e nell'insegnamento, che presta servizio civile nella biblioteca del paese. "Siamo pronti a fare la differenza", assicurava la lista alla presentazione della candidatura di Cantù, perché "Pontida è molto più di un nome".