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Il caso della donna picchiata dai vigili a Milano

Donna trans picchiata dai vigili a Milano, la Procura chiede il processo per 5 agenti e la vittima

La Procura di Milano ha chiesto il processo per i 5 agenti della polizia locale che lo scorso 24 maggio hanno picchiato una donna trans a Milano. Le accuse sono di lesioni e falso in atto pubblico. La vittima del pestaggio, invece, è accusata di resistenza, lesioni e ricettazione.
A cura di Enrico Spaccini
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La Procura di Milano ha chiesto il processo per Bruna, la donna trans picchiata in strada il 24 maggio scorso, e cinque agenti della polizia locale che l'avrebbero colpita con un manganello alla testa, con un calcio alle gambe e spruzzato spray urticante agli occhi "nonostante fosse in posizione di resa". Per due vigili, invece, è stata chiesta l'archiviazione dopo la chiusura delle indagini.

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Le accuse contro i cinque agenti della polizia locale

Gli agenti della polizia locale l'accusa formulata dalla pm Giancarla Serafini è di lesioni aggravate e per alcuni di loro di falso in atto pubblico. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, in cinque l'avrebbero colpita con "due violenti colpi alla testa" con un manganello, le avrebbero spruzzato "per due volte lo spray urticante al peperoncino in direzione degli occhi nonostante fosse in posizione di resa", colpita al fianco destro ancora con il manganello e infine con un calcio alle gambe.

L'accusa di falso in atto pubblico, invece, è riferita al fatto che alcuni dei vigili hanno dichiarato che Bruna, una volta fermata e caricata nell'auto di servizio per trasportarla all'Ufficio centrale arresti e fermi della polizia locale per l'identificazione, avrebbe dato testate contro i finestrini. "Circostanza falsa in quanto non riscontrata", ha concluso la procuratrice che contesta anche il fatto che l'abbiano descritta come "in evidente stato di agitazione", mentre Bruna si presentava "tranquilla e collaborante".

Bruna è accusata di resistenza, lesioni e ricettazione

Per Bruna, donna transessuale di origine brasiliana, le accuse sono di resistenza, lesioni e ricettazione di una tessera dell'Atm. La 42enne, ha ricostruito la Procura, era stata avvicinata dagli agenti al parco Trotter perché stava dando in escandescenze.

Come raccontato da lei stessa nella denuncia che ha presentato, assistita dall'avvocatessa Debora Piazza, è stata accerchiata dai vigili e picchiata. Una volta fatta salire nell'auto di servizio, durante il tragitto per l'Ufficio centrale, Bruna ha tentato di scappare colpendo uno degli agenti di polizia locale.

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