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Donna picchiata dal compagno in strada, salvata dai carabinieri: ricoverata con un trauma facciale

La vittima è stata aggredita dal compagno con pugni e sberle in faccia e alle braccia. I sanitari che l’hanno soccorsa l’hanno dimessa con una prognosi di 20 giorni per trauma facciale, ma lei non ha voluto sporgere denuncia. In Italia il 69,3% delle donne che subisce violenza non denuncia il suo aggressore.
A cura di Sara Tirrito
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Immagine di repertorio
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Una donna di 42 anni è stata picchiata e rapinata dal compagno mentre si trovava in strada il 25 settembre scorso. Dimessa dall'ospedale con una prognosi di 20 giorni per trauma facciale, non ha voluto denunciare il suo aggressore.

L'aggressione e i pugni in faccia in pubblico

La lite è scoppiata quando i due si trovavano in macchina insieme in un parcheggio situato al confine tra Merate e Cernusco Lombardone, in provincia di Lecco. L'uomo ha cominciato a urlare, ad aggredire la sua compagna con offese verbali, a minacciarla.

Poi è passato alla violenza fisica. La vittima è stata colpita in pieno volto, con pugni e sberle. Lui l'ha ferita anche alle braccia ed è scappato. Prima di fuggire, le ha rubato la borsa con dentro portafogli ed effetti personali.

Sentite le urla, alcuni testimoni hanno chiamato i soccorsi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Merate e i volontari della Croce verde di Bosisio Parini, a mezz'ora da Merate. La vittima è stata trasportata all'ospedale San Leopoldo Mandic di Merate.

Le mancate denunce e la violenza sommersa

In un primo momento la donna ha chiesto di non essere medicata e che il suo ingresso in ospedale non fosse messo a verbale, poi ha permesso ai sanitari di aiutarla. Aveva lividi, sangue e ferite sul volto e alle braccia. I medici l'hanno dimessa con una prognosi di 20 giorni per trauma facciale.

Da quanto ricostruito, la vittima era stata aggredita altre volte dal compagno. Familiari, carabinieri e sanitari le hanno chiesto di sporgere denuncia ma lei non ha voluto farlo. Avrebbe detto frasi come "È stata anche colpa mia, non dovevo farlo arrabbiare".

Secondo i dati Istat 2022, il 69,3% delle donne che chiama il numero contro le violenze, il 1522, non ha presentato una denuncia per la violenza subita. Il 94% di loro trova aiuto in un centro antiviolenza, il resto è reindirizzato alle forze dell'ordine e alle case rifugio. In Italia le violenze sulle donne continuano a essere un fenomeno sommerso anche perché è diffuso il processo di vittimizzazione secondaria, cioè la tendenza a colpevolizzare chi subisce una violenza anziché chi la mette in atto.

Tuttavia, la responsabilità della violenza non è mai della vittima e denunciare permette di avere una rete di supporto e di non essere lasciate da sole.

Se sei vittima di violenza contatta il 1522.

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