Donna manganellata dagli agenti di polizia a Milano, Ilaria Cucchi: “Soprusi inaccettabili”
"Sono immagini intollerabili quelle che abbiamo visto a Milano. Una violenza inaudita che non può avere giustificazioni". È lapidaria Ilaria Cucchi, senatrice per Alleanza Verdi-Sinistra in Parlamento e prima di tutto sorella di Stefano, ucciso nel 2009 mentre era sottoposto a custodia cautelare. E oggi inorridisce, ancora una volta, davanti al video girato in strada da un residente di via Castelbarco a Milano, zona Bocconi-Navigli: quattro agenti della polizia locale immobilizzano una donna e, quando si trova inerme a terra, con le mani alzate, la colpiscono ripetutamente con manganellate ai fianchi e alla testa, per spruzzarle poi dello spray al peperoncino in pieno volto.
Un pesantissimo intervento di polizia che dalla videocamera di un telefonino ha fatto letteralmente il giro dell'Italia. "Siamo di nuovo di fronte a scene terribili che mostrano ancora una volta un accanimento da parte di persone in divisa contro soggetti più fragili", le parole di Ilaria Cucchi a Fanpage.it. "Le vediamo grazie, tra virgolette, a un video girato da un cittadino. Ma chissà quante volte situazioni del genere si ripetono, protette dai nostri sguardi".
La ricostruzione dei fatti: "Inaccettabile"
Il fatto è ancora tutto da ricostruire: ci sta lavorando la Procura di Milano, che ha aperto un fascicolo sulla vicenda di via Castelbarco. Una primissima versione della storia, fornita dal sindacato Siulp, racconta che la donna (forse transessuale) avrebbe aggredito gli agenti sull'auto che la stava conducendo al commissariato.
"Mi rifiuto categoricamente di ascoltare questa versione", il commento della senatrice. "Non esistono giustificazioni possibili. Se una persona commette un reato deve essere fermata nelle maniere consentite. Usare i manganelli, soprattutto in quella maniera, è vietato". E rincara: "La professionalità di un uomo o di una donna in divisa si valuta soprattutto in situazioni complesse, come quelle appena viste. Se la reazione è quella dello squadrone che si fa giustizia da solo siamo nel caos".
In poche parole: "Lo Stato e le sue figure devono essere sopra ogni cosa, devono saper valutare chi si trovano di fronte, quali misure prendere. Questo è quello che uno stato di diritto chiede al personale addetto alla sicurezza pubblica".
"Andremo fino in fondo, non ci devono essere sconti per nessuno"
Sulla vicenda, intanto, si sono accesi i riflettori da parte della politica e della società civile. "Bene che se ne parli, la mia storia insegna quanto sia importante raccontare questi soprusi. Perché questo è quello che ci raccontano quelle immagini: una violenza intollerabile nei confronti di una persona che in quel momento era inerme".
E così, dal suo ruolo istituzionale, preannuncia azioni immediate. "Occorre andare fino in fondo finché non saranno chiarite tutte le dinamiche, anche se nel video mi sembrano piuttosto evidenti, senza fare sconti a nessuno. Porteremo il caso in Aula, faremo un'interrogazione parlamentare. Le immagini che si vedono sono davvero gravissime: non possono e non devono lasciarci indifferenti".