Donna di 96 anni in una casa popolare con muffa e acqua a Milano: “Vergogna, mi hanno promesso nuovo alloggio”

Dopo un anno con il letto in cucina nella casa inagibile del Comune di Milano, c’è finalmente un nuovo appartamento per la signora Emilia: la sua storia a Fanpage.it.
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Vivere per un anno intero in una casa popolare con due stanze inagibili per la muffa e le infiltrazioni d'acqua, tanto da dover dormire in cucina: succede a Milano a una signora di 96 anni, Emilia Cremagnani, da più di mezzo secolo inquilina in via Satta, a Quarto Oggiaro.

Dormire per un anno in cucina a 96 anni

Su Fanpage.it avevamo raccontato la storia di Emilia a luglio, insieme a quelle di altri residenti delle case popolari di Milano, gestiti dal Comune o dalla Regione ma con gli stessi risultati: appartamenti con muffa e tanti disservizi. La storia della signora Emilia ha però dell'incredibile perché nella sua abitazione due stanze su tre sono inutilizzabili, il letto ormai coperto da mesi col cellophane, catini ovunque per raccogliere l'acqua piovana e la muffa che ormai abita intere pareti.

La stessa ATS di Milano, l'azienda sanitaria territoriale, in un documento che abbiamo visionato, aveva definito l'appartamento antigenico e richiesto un intervento di bonifica. A distanza di un anno nulla è stato fatto ma dopo la nostra intervista pubblicata a luglio, la società del Comune di Milano che gestisce l'edilizia popolare – MM – aveva assegnato alla signora Cremagnani un nuovo appartamento, sempre nello stesso stabile.

Così dopo due mesi, il 10 ottobre, siamo tornati in via Satta per capire come stessero andando le pratiche per il nuovo alloggio.

Ad accompagnarci, come nella prima visita, è stata la signora Giovanna Losapio, che vive nello stesso stabile e che aiuta gratuitamente Emilia: "Abbiamo ancora la situazione in alto mare" racconta Giovanna a Fanpage.it, "stanotte ha piovuto, abbiamo ancora le bacinelle da svuotare, abbiamo l'acqua che scende dai muri".

Nonostante la promessa di una nuovo alloggio la signora Cremagnani deve ancora fare i conti con la pioggia che entra in casa.

"Mi hanno assegnato l'appartamento, sto aspettando il contratto e le chiavi, ma il contratto e le chiavi non si vedono, cosa devo fare? Devo stare qui ancora un anno?" è lo sfogo della signora Cremagnani che, nonostante la difficile situazione, non dismette il sorriso con cui ci accoglie.

"Questa era la sua camera da letto – ci fa vedere Giovanna nella stanza ormai coperta di cellophane e muffa –  la signora Cremagnani dorme arrangiata come in un accampamento e le hanno già mandato l'affitto di novembre e di dicembre,  mi viene da pensare che non abbiano intenzione di farle firmare il contratto".

E invece il giorno successivo alla nostra visita, dopo un anno difficile passato a dormire in cucina e pagando l'affitto per intero, arriva la notizia che il 16 ottobre la signora Cremagnani potrà finalmente firmare il contratto del nuovo appartamento. Sperando che il trasloco e la sistemazione della casa per i bisogni di un'anziana di 96 anni non richieda altri mesi.

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