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Donna di 83 anni ruba il portafoglio a un’amica 90enne: la vittima non denuncia e le evita il processo

Il furto è avvenuto nell’aprile del 2017, ma ora il giudice ha dovuto archiviare il caso perché la vittima non ha mai finalizzato la denuncia.
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Due amiche, una di 83 anni e l'altra di 90, si sono incontrate per caso al supermercato, intente a fare la spesa di frutta e verdure. E, infatti, proprio davanti al banco degli ortaggi si sono salutate e intrattenute per qualche minuto a chiacchierare. Giusto che il tempo che la più giovane potesse infilare la mano nella borsetta dell'altra e sottrarle il portafoglio. Ora, dopo sei anni dal furto, si sono incontrate di nuovo in un aula di tribunale per celebrare il processo.

Il furto al supermercato

Il furto è avvenuto nell'aprile del 2017. Le due donne si sono incontrate al supermercato Brescia Due e, riconoscendosi, si sono fermate per salutarsi e perdere un po' di tempo insieme. Alla fine del colloquio, però, la 90enne si è accorta di non avere più il portafoglio nella borsetta.

Giunti sul posto, gli agenti di Polizia hanno visionato le telecamere del negozio e hanno notato nitidamente l'immagine dell'83enne che, durante il breve incontro, infilava la mano nella borsetta dell'amica e le sottraeva il borsellino.

La donna, in realtà, era già nota alle forze dell'ordine per almeno altri 5 furti, alcuni anche con scasso e tutti effettuati con la complicità del marito, ora deceduto. In realtà, però, in uno dei precedenti processi a suo carico, l'avvocato era riuscito a farla riconoscere quale cleptomane.

Il processo alla 83enne

E anche questa volta la donna la farà franca: ieri, lunedì 3 aprile, si è infatti celebrata la prima udienza del processo, dopo 6 anni dal furto. Nel frattempo è entrata in vigore le riforma della giustizia firmata da Marta Cartabia e il reato risulta perseguibile esclusivamente su denuncia della vittima, che però aveva di tempo fino al 31 marzo scorso per presentare la denuncia.

Chissà se per amicizia o per compassione, sta di fatto che la 90enne non ha mai finalizzato la querela, salvando così dal processo quella che un tempo era stata una sua amica. Il giudice ha, infatti, dovuto dichiarare il non luogo a procedere.

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