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Donano un’ora della loro paga al collega che deve accudire il figlio malato e ha finito le ferie

Per stare vicino al figlio di otto anni, ricoverato a Roma per un intervento al cuore, un 50enne del Mantovano avrebbe dovuto prendere un’aspettativa non retribuita. Ma il suo è l’unico stipendio di casa: la moglie ha perso il lavoro di recente.
A cura di Francesca Del Boca
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Il figlio di otto anni si trova ricoverato a Roma, gravemente malato. È affetto da una malformazione cardiaca, e sta affrontando le conseguenze di un delicatissimo intervento al cuore. Il papà e la mamma, dalla provincia di Mantova, dal 30 luglio sono al suo capezzale. Solo che adesso le ferie e i permessi retribuiti sono ormai agli sgoccioli: il papà deve tornare in fabbrica a lavorare. O forse non ancora. 

Sì perché al 50enne, che lavora come dipendente per il reparto gel dell'azienda Chimica Pomponesco, nell'omonimo paesino del Mantovano, i colleghi hanno fatto un regalo speciale: un'ora di stipendio ciascuno, donata direttamente dalla loro busta paga.

La direzione raddoppierà la cifra raccolta

Una gara di solidarietà tra colleghi. E non solo. Anche la direzione "ha accettato di buon grado l'iniziativa, e ha garantito che raddoppierà la cifra raccolta" racconta a La Repubblica Andrea Loddi, segretario della Filctem Cgil mantovana.

"I dipendenti di Chimica Pomponesco sono in tutto 117, comprendendo anche gli altri reparti, e ovviamente l'adesione alla colletta non è obbligatoria, ma la raccolta delle ore di paga è ufficialmente partita oggi e sta già dando buoni risultati".

La moglie è rimasta senza lavoro

Un abbraccio e un aiuto concreto verso quel papà che è l'unico sostentamento economico per la famiglia: la moglie, che lavorava per un'impresa di pulizie, è rimasta senza lavoro di recente. Un solo stipendio per tre, con un piccolo da seguire e curare.

"L'azienda gli ha assicurato che avrebbe conservato il suo posto, ma in questo momento l'unica soluzione possibile per lui sarebbe stata un'aspettativa non retribuita". Impossibile, restare senza stipendio in queste condizioni. E così, ecco che è partita la mobilitazione dal basso.

"Un concreto esempio di vicinanza tra colleghi. Ancora più significativo se pensiamo al momento di difficoltà che tutte le famiglie stanno attraversando in questo periodo".

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