“Don Samuele voleva piacerci, metteva il sesso in ogni frase”, la voce di un ragazzo di Seregno

“Una volta ci ha fatto vedere una foto in cui era nudo”, racconta a Fanpage.it Matteo (nome di fantasia), cresciuto nell’oratorio di Seregno dove era attivo don Samuele Marelli, oggi accusato di presunti abusi sessuali su minori.
A cura di Chiara Daffini
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"Voleva piacere a tutti i costi, soprattutto a noi ragazzi e per farlo cercava di comportarsi come noi". A parlare è uno dei ragazzi di Seregno (MB) cresciuto nell'oratorio in cui era operativo don Samuele Marelli, ex direttore della Fondazione degli oratori milanesi e ex vicario della comunità religiosa Giovanni Paolo II di Seregno, oggi accusato di presunti abusi sessuali ai danni di minori.

Matteo (nome di fantasia) è ora maggiorenne, ma fin da ragazzino ha frequentato l'ambiente parrocchiale a Seregno. Insieme ai suoi coetanei ha vissuto in prima persona l'arrivo e la presenza in oratorio di don Samuele Marelli.

Matteo, per quanto hai frequentato l'oratorio di Seregno?
"Sono stato animatore per tutti gli anni delle superiori, ho fatto anche il cherichetto e il cerimoniere, vivevo molto quell'ambiente"

Quindi hai conosciuto bene don Samuele.
"Sì, penso di poterlo dire, ho fatto diverse esperienze con lui: dai campi estivi alle settimane di vita comune, gli incontri per i giovani e tante altre cose.

Come avete reagito voi ragazzi alla notizia?
"Partiamo dall'anno scorso: quando abbiamo saputo, è stato detto durante la messa, che don Samuele se n'era andato, la sua partenza è sembrata a tutti strana, così misteriosa, nascosta, senza lasciare detto nulla a nessuno… Già allora ci eravamo tutti insospettiti e iniziavano a girare un po' di voci. Proprio nel 2024 noi ragazzi abbiamo fatto una settimana di vita comune e il tema su cui siamo stati invitati a riflettere per tutti e sette i giorni era proprio relativo a come ci sentivamo per l'assenza di don Samuele, perché era sparito senza lasciare notizie e ci era stato detto di non contattarlo".

Che riflessioni avevate fatto? Qual era lo stato d'animo generale?

"Personalmente ritenevo che fosse successo qualcosa di grave e credevo anche proprio legato al tema della sessualità. Almeno per un secondo, già allora, mi era balenata l'ipotesi degli abusi sessuali".

Come mai?

"Diciamo che il tema della sessualità era centrale perché lui ha avuto delle difficoltà a relazionarsi. È arrivato a Seregno come una persona di spicco, intenzionata finalmente a mettere un po’ in luce le volontà di noi ragazzi e anche i difetti della Chiesa, da cui negli ultimi anni soprattutto i giovani si stanno allontanando. Però per farlo ha assunto un atteggiamento che l'ha portato ad atteggiarsi da pari nei nostri confronti: si atteggiava come noi giovani, faceva battute come noi giovani e battute maschiliste in generale, anche riguardo al fisico. Conosco con una ragazza con un seno prosperoso che a volte era stata indicata anche per questo. Lui riusciva a mettere il tema della sessualità all'interno di ogni discorso, un po’ come fa un preadolescente, no? Quindi ho riconosciuto fin da subito la sua immaturità dal punto di vista emotivo, non riusciva a relazionarsi in maniera sana".

Secondo te perché?
"Voleva piacere a noi ragazzi, soprattutto ai ragazzi maschi. Con le ragazze invece non è mai riuscito. Per esempio in tutti i luoghi dove era possibile sfilarsi una maglietta senza dare troppo nell'occhio, lui tirava fuori il meglio di sé in senso negativo, cercava di ricevere apprezzamenti anche sul suo corpo, si toglieva la maglietta e faceva vedere a tutti quanto fosse bello, quanto fosse fiero".

C'è un episodio che ti è rimasto particolarmente impresso?
"Durante una settimana di vita comune mi è capitato di vedere una foto di lui nudo, coperto solo nelle parti intime da un emoji o un bollino nero, non ricordo. Ce l'aveva fatta vedere sul suo cellulare".

Con che motivazione?
"Per far vedere quanto fosse bello, per mostrarci insomma che era fisicato'. Da un lato mi faceva un po’ pena, perché comunque cercava in tutti i modi di farci presente che lui c'era e dal punto di vista dell'organizzazione, dal punto di vista di come teneva in mano tutti gli oratori, ha fatto un lavoro impeccabile".

Sul resto?
"Rispondo con in mente uno degli incontri che stiamo facendo in questo periodo in oratorio proprio per affrontare quanto è accaduto con don Samuele. C'era una professionista a parlare con noi e in un'occasione ha citato un episodio di abuso sessuale, inteso proprio come contatto fisico, per cui è accusato don Samuele. Lei stessa non sapeva chi fosse la vittima, solo che la vittima era presente a quell’incontro e in quel momento ha avuto grande coraggio e ha deciso di rivelarsi. Sta facendo un percorso riabilitativo, così come tutte le altre famiglie coinvolte".

C'è qualcos'altro che vorresti dire?
"Spero che i ragazzi e gli adulti che sentiranno questa nostra storia a Seregno, se magari sono stati a contatto con don Samuele e hanno visto o subito qualcosa, trovino il coraggio di farsi avanti e di portare davanti ai giudici competenti tutti le prove necessarie e utili".

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