video suggerito
video suggerito

Don Mauro Galli condannato per pedofilia, la mamma della vittima: “La nostra battaglia continua”

Ieri è stato condannato a tre anni Don Mauro Galli, l’ex parroco dell’oratorio di Rozzano accusato di aver abusato di un minore che, all’epoca dei fatti, aveva quindici anni: “Noi continueremo a seguire il processo canonico. La nostra battaglia continua perché vogliamo evitare che episodi simili si ripetano”, ha detto la mamma della vittima a Fanpage.it.
A cura di Ilaria Quattrone
112 CONDIVISIONI
Immagine

Nella giornata di ieri, mercoledì 27 settembre, don Mauro Galli è stato condannato a tre anni di reclusione agli arresti domiciliari. L'ex parroco dell'oratorio di Rozzano era accusato di aver abusato di un minore che, all'epoca dei fatti, aveva quindici anni.

Il patteggiamento arriva dopo un appello bis: il sacerdote era stato condannato in primo grado a sei anni e quattro mesi in primo grado, in secondo a cinque anni per poi arrivare all'annullamento della sentenza da parte della Corte di Cassazione. Il capo d'imputazione, inoltre, era passato da violenza sessuale ad atti sessuali con minorenne.

La mamma: "Questa sentenza è la cosa migliore che potessero mettere in campo"

A commentare la decisione dei giudici è stata la mamma della vittima: "Questa sentenza, al momento, è la cosa migliore che potessero mettere in campo. Eravamo ai limiti massimi della prescrizione. Ovviamente sarebbe stata peggiore una assoluzione", spiega a Fanpage.it precisando che né lei né la sua famiglia nutre vendetta.

Gli abusi nei confronti del ragazzo – ormai maggiorenne – sarebbero iniziati tra il 19 e il 20 dicembre 2021 quando Alessandro è stato invitato a trascorrere la notte a casa del sacerdote. Una giornata che lui stesso aveva definito ai microfoni di Fanpage.it: "Un calvario". Alessandro aveva spiegato che non era stato facile affrontare tutti questi anni di dolore.

Il sacerdote è ancora sospeso

Oggi, però proprio questa sentenza "permette di chiudere un capitolo in modo definito. La condanna del prete sancisce il fatto che la giustizia ha creduto a mio figlio. E questa è una cosa fondamentale non solo per lui, ma anche per tutte le vittime che hanno vissuto episodi simili. Spesso in questi casi, oltre ad avere subito, bisogna dimostrare che quello che si è subito è vero. È una ferita che si riapre a ogni udienza", continua la madre.

La famiglia di Alessandro continuerà a seguire la vicenda. Il caso è chiuso per la giustizia ordinaria, ma non per quella ecclesiastica: "La Diocesi di Milano ha pubblicato un comunicato stampa commentando la sentenza di ieri. Hanno dichiarato che attualmente è ancora sospeso perché il processo canonico non è ancora concluso. Per il momento quindi non sta esercitando. Noi continueremo a seguire il processo canonico. La nostra battaglia continua perché vogliamo evitare che episodi simili si ripetano".

112 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views