Don Marelli indagato per violenze sessuali a Seregno, la nota letta in chiesa: “Ragazzi vittime di abuso di fiducia”

"A seguito delle notizie diffuse dagli organi di informazione su Don Samuele Marelli si ritiene doveroso ricordare che il sacerdote aveva lasciato la nostra comunità nel gennaio del 2024 ed era stato sollevato da ogni incarico", inizia così la lettera della Comunità Pastorale di Seregno (in provincia di Monza) che nella mattina di oggi, domenica 30 marzo, è stata letta in tutte le chiese della parrocchia durante la messa. Il comunicato è stato diffuso dopo che negli scorsi giorni è diventata pubblica l'accusa di presunti abusi su ragazzi commessi da Don Samuele Marelli, ex direttore della Fondazione degli oratori milanesi (Fom), ex responsabile di Oratori diocesi lombarde (Odielle) ed ex vicario della comunità religiosa Giovanni Paolo II di Seregno.
Il caso, su cui ha aperto un fascicolo anche la Procura di Monza, è finito anche sotto la lente degli organi di giustizia religiosi: "Dopo le indagini portate a conoscenza dell'Ordinario Diocesano – continua infatti la lettera – a proposito di comportamenti inappropriati da parte di Don Samuele, è stato avviato nei suoi confronti presso il tribunale ecclesiastico regionale lombardo, un processo canonico di cui si attende la sentenza nelle prossime settimane".
Le prime segnalazioni di comportamenti non appropriati da parte di Don Samuele – fa sapere la Diocesi di Milano – sono arrivate all'Ordinario Diocesano nel dicembre del 2023 e hanno portato al suo allontanamento da Seregno il mese successivo. In quel momento, tuttavia, non furono comunicati i veri motivi della sua partenza. Un riserbo, spiega la lettera, "determinato a tutela soprattutto delle persone coinvolte e delle loro famiglie, di cui sono state ascoltate e accolte le sofferenze, le preoccupazioni e gli interrogativi. Tutte le energie dei sacerdoti, laici e laiche della comunità di Seregno sono da mesi indirizzate ai ragazzi, ai giovani e alle loro famiglie, che stanno affrontando un momento di accompagnamento e di analisi dell'accaduto insieme a qualificati professionisti e professioniste che li sostengono e li affiancano anche sul piano legale".
"I nostri oratori – conclude il comunicato – stanno affrontando un periodo di fatica e disorientamento ma ragazze e ragazzi giovani non sono soli in questo passaggio delicato della loro vita, anche per l'abuso di fiducia di cui sono stati vittime. Tutta la comunità si stringe attorno a loro, in supporto affinché questa ferita si rimargini al meglio e sia riscoperta del bene che c'è nel camminare come comunità".
(Ha collaborato Beatrice Barra)