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Da sabato la camera ardente per Gino Strada nella sede di Emergency a Milano

Da sabato 21 agosto a lunedì 23 agosto sarà allestita nella sede di Emergency la camera ardente di Gino Strada. La salma è attesa a Milano sabato sera dopo un viaggio dalla Normandia, dove è morto venerdì scorso. Non saranno previsti funerali pubblici: il chirurgo era ateo e aveva chiesto di essere cremato. Alla camera ardente saranno attesi migliaia di cittadini che vorranno dare ultimo saluto a Gino Strada.
A cura di Giorgia Venturini
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Tornerà nella sua sede di Emergency Gino Strada. Qui da sabato 21 agosto e fino a lunedì 23 agosto sarà allestita la camera ardente, aperta a chiunque vorrà dare l'ultimo saluto al fondatore di Emergency. Si attende ora di completare le pratiche burocratiche per permettere alla salma di tornare in Italia dalla Normandia, dove Gino Strada è morto lo scorso venerdì. Il rimpatrio non succederà comunque prima di sabato. Per il chirurgo non si saranno funerali pubblici: Gino Strada era ateo e aveva chiesto di essere cremato. Sabato alla camera ardente sono attese migliaia di cittadini, tra membri della sua associazione, istituzioni e le tante persone che vorranno dare l'ultimo saluto al grande medico. Ecco nel dettaglio i seguenti orari: sabato dalle 16 alle 22, domenica dalle 10 alle 22 e lunedì dalle 10 alle 14.

La proposta di nominare piazzale Cadorna a Gino Strada

Intanto in attesa della salma, tanti sono i fiori e i bigliettini lisciati davanti alla sede di Emergency in via Santa Croce dai cittadini che hanno voluto ricordare il fondatore di Emergency. E ancora: tante le iniziative e le proposte emerse in questi giorni per rendere omaggio a Gino Strada. Tra le tante quella del movimento dei Sentinelli che chiedono, attraverso un post sul proprio canale Facebook, di intitolare al medico piazzale Cadorna: "L'idea non parte da noi, ma noi ci associamo". Il progetto sta vedendo il consenso e il sostegno di numerosi cittadini che in questi giorni stanno ricordando Strada. Per il movimento è infatti ancora anacronistico il fatto che esista ancora una piazza dedicata a Luigi Cadorna "responsabile dei tredici assalti all'arma bianca sull'Isonzo che generarono il massacro di decine di migliaia di ragazzi italiani" e non un luogo che ricordi Gino Strada "uomo e medico di pace".

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