Doha Zaghi, la dominatrice rimossa dalla lista di Calenda: “Dire che non ho un profilo adatto è assurdo”
"Dichiarare che non ci sono le condizioni favorevoli e che non ho un profilo adatto, mi sembra assurdo": a dirlo a Fanpage.it è Doha Zaghi, l'ormai ex candidata al consiglio comunale di Como rimossa dalla lista di Azione, partito guidato da Carlo Calenda. La decisione è arrivata a seguito delle polemiche nate non solo perché Zaghi di professione è mistress dominatrice, ma anche per alcuni video dal contenuto blasfemo: "Ci si è soffermati solo ed esclusivamente su un minimo aspetto della mia professione".
L'appoggio del partito locale
La 31enne ha spiegato a Fanpage.it come, prima che esplodesse il caso, nessuno aveva mostrato dubbi sulla sua candidatura pur sapendo di cosa si occupava: "Ci siamo soffermati più che altro sulle problematiche di Como, sulle soluzioni e le proposte. A me questo è sembrato un atteggiamento molto intelligente". Sabato scorso, una volta annunciata la lista e quindi la sua candidatura, è esploso il putiferio: "Mi è stato chiesto un passo indietro". Zaghi ha spiegato che Azione Como, anche dopo le polemiche, ha dichiarato di sostenerla: "Non hanno nessun pregiudiziale nei miei confronti. Chi si candida – precisa a Fanpage.it – non deve aver commesso reati di mafia ed essere colluso con la mafia e soprattutto non essere fascista perché esserlo è più grave di essere una dominatrice".
La 31enne sottolinea come, in questa decisione, ci sia probabilmente un po' di moralismo: "Ma anche il discorso che sono una donna dominante e questo penso che possa dare fastidio". Zaghi ribadisce come le sembri assurdo che non vi siano condizioni favorevoli per la sua candidatura quando ci sono "persone oggi in Parlamento che non sanno parlare in italiano. Leggo i giornali, vado a leggere le leggi, studio. Mi sembra proprio riduttivo, ridurre la mia persona al video blasfemo".