video suggerito
video suggerito

“Documenti falsi per avere prestiti”: sequestrati 6,7 milioni di euro, perquisizioni nella sede di Banca Progetto e

Perquisizioni nella sede di Banca Progetto, tre misure cautelari e sequestro di oltre 6 milioni di euro: è quanto sta accadendo in queste ore a seguito di un’inchiesta della Guardia di Finanza.
A cura di Ilaria Quattrone
0 CONDIVISIONI
Immagine

Il Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Brescia, coordinata dalla Procura, ha eseguito tre misure cautelari personali – emesse dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Brescia – nei confronti di tre persone, due delle quali legate a Banca Progetto. I reati contestati sono truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, bancarotta, autoriciclaggio e false comunicazioni sociali. Sono stati inoltre sequestrati 6,7 milioni di euro e in queste ore sono state svolte perquisizioni proprio nella sede di Banca Progetto.

Le indagini

Dalle indagini è emerso che un agente bresciano di un intermediario finanziario, grazie all'aiuto di un collaboratore e del rappresentate legale di una società, avrebbe consentito a quest'ultima di poter beneficiare di tre prestiti assistiti per la maggior parte dal Fondo centrale di garanzia a favore delle P.M.I. del Mediocredito centrale.

I finanziamenti sarebbero stati ottenuti attraverso alcuni falsi documenti e l'alterazione dei bilanci della società richiedente. Sarebbero poi stati in parte trasferiti sui conti correnti dell'agente, tramite bonifici che erano giustificati da operazioni commerciali non coerenti. L'agente, nonostante fosse formalmente estraneo alla direzione dell'azienda beneficiaria dei prestiti, avrebbe assunto sostanzialmente l'amministrazione e avrebbe predisposto documenti inattendibili solo per mostrare una solidità finanziaria e patrimoniale.

La nota di Banca Progetto

Dalle indagini è emerso che la società che avrebbe beneficiato dei finanziamenti versava in una condizione di dissesto finanziario. Nelle ultime sul caso si è espressa anche Banca Progetto Spa che, attraverso una nota stampa, ha fatto sapere di essere "parte lesa" nella vicenda e quindi di non essere indagata: "La Banca conferma la propria volontà di collaborare con la GDF e le autorità competenti" e "si riserva di assumere ogni più opportuna iniziativa, anche in relazione alla diffusione di notizie false e diffamatorie per i danni che potrebbero arrecare all'Istituto".

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views