“Dobbiamo fare pipì in strada durante turni di 10 ore senza bagno”: le nuove testimonianze dei vigilantes
"Noi addetti della vigilanza privata, quando lavoriamo nei cantieri, spesso non abbiamo neanche i servizi igienici. Restiamo lì per tante ore e quindi siamo costretti a fare la pipì anche in strada, dove vengono posizionati i nostri gabbiotti". A raccontare a Fanpage.it le condizioni di lavoro è un persona impiegata nei servizi fiduciari, ovvero nella vigilanza privata non armata.
Caporalato nei servizi fiduciari
La categoria nei giorni scorsi è finita nel mirino di un'operazione della Guardia di Finanza che ha svelato pessime condizioni di lavoro e pessime retribuzioni per gli impiegati di Sicuritalia tanto da parlare di "caporalato".
Dopo l'operazione delle fiamme gialle, altri vigilates hanno contattato la redazione di Fanpage.it precisando che le pessime condizioni di lavoro sono diffuse in tutt'Italia e anche in altre società di vigilanza. Sotto inchiesta per ora è finita la Sicuritalia, ma i lavoratori che hanno contattato la redazione fanno parte di altre società e cooperative e la situazione sarebbe del tutto simile.
La testimonianza di un lavoratore a Fanpage.it
Un lavoratore testimonia: "Quando ci mandano a fare vigilanza nei cantieri, manca quasi sempre il bagno. Restiamo lì, spesso da soli, anche per 10 o 11 ore di fila e quindi dobbiamo andare a fare la pipì in strada. Non mettono quasi mai il wc chimico e in molticantieri non esiste proprio il bagno. Ogni giorno che passa questa ditta mi fa sempre più paura".
Per tutelare la privacy del lavoratore non riveliamo il suo nome e la ditta per cui lavora, ma una cosa è necessario precisarla: l'azienda non è quella sotto inchiesta. Segno che è un problema di categoria. Ogni azienda ha la sezione guarda giurata e servizi fiduciari. "Ogni società si basa sul contratto nazionale, poi ci sono società che ti trattano meglio e altre peggio", precisa a Fanpage.it un altro lavoratore.
L'inchiesta della Guardia di Finanza di Como
Tra le testimonianze invece che hanno portato all'inchiesta delle Fiamme Gialle c'è una vigilantes che precisa che "lavorava in un gabbiotto con carenze igieniche e con tanto di servizi situati nell'edificio abbandonato poco distante".
Altri ancora raccontano di intimidazioni e di minacce a chi si opponeva a svolgere mansioni non di loro competenza: un responsabile aveva ordinato al vigilantes di gestire il traffico. Il lavoratore però si era rifiutato precisando che non rientrava nei suoi compiti. Il responsabile allora gli ha risposto che lo avrebbe preso a calci se non avesse obbedito. Alla fine il vigilantes è stato sottoposto a sanzione disciplinare.
Non solo sanzioni per chi si opponeva a svolgere qualche mansione: "Mi avevano assegnato come ritorsione una sede di lavoro distante 80 chilometri da casa, con il chiaro intento di farmi rassegnare le dimissioni", continuano le testimonianze. Il tutto con una retribuzione a neanche 5 euro l'ora che costringe i lavoratori a fare ore e ore di straordinari la settimana.
Alla fine l’Ispettorato del lavoro di Como ha sanzionato per 8 milioni e 300mila euro la Servizi Fiduciari Coop di Como, società del gruppo Sicuritalia, a cui è stata applicata anche l’amministrazione giudiziaria su disposizione del giudice per le indagini preliminari di Milano.