Diventano 7 i focolai di peste suina in Lombardia: via libera all’abbattimento di migliaia di animali
La peste suina africana si sta diffondendo in Lombardia ed è arrivata anche in Lomellina. Al momento sono sette i focolai segnalati in regione. Il generale dei Carabinieri Forestali ha annunciato la formazione di squadre scelte per ridurre il numero di cinghiali.
Nel Pavese un nuovo caso di peste suina
L'area della provincia di Pavia interessata dai contagi si è estesa negli ultimi giorni. Dopo i casi segnalati a Montebello della Battaglia e Zinasco il virus ha raggiunto un allevamento di Dorno dove sono presenti 1200 maiali. Secondo i dati elaborati dall'Agenzia di Tutela della Salute (Ats), la situazione epidemiologica è al momento circoscritta in un raggio di pochi chilometri.
L'epicentro sembra proprio essere l'area di Zinasco dove sono stati colpiti tre allevamenti. In questa zona si sta procedendo ad abbattere gli animali infetti per limitare la diffusione del virus. Il primo caso di un cinghiale positivo alla peste suina in Lombardia era stato segnalato a giugno nel Pavese. Ora è salito a sette il numero di allevamenti coinvolti.
Saranno impiegati più uomini per i controlli e gli abbattimenti
Il 5 settembre il presidente Attilio Fontana e l'assessore all'agricoltura Alessandro Beduschi hanno incontrato a Palazzo Lombardia il generale Andrea Rispoli, comandante delle Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri, e il generale Simonetta De Guz, comandante dei Carabinieri Forestali lombardi, per fare il punto della situazione.
Per contrastare l'avanzare della peste suina il generale Rispoli ha assicurato l'invio di più uomini per intensificare i controlli sul territorio, ma anche nella catena logistica legata alla movimentazione dei suini. Inoltre, in accordo con il ministero della Difesa, saranno formate delle squadre di bioselettori, ovvero di cacciatori, per contenere la popolazione di cinghiali, il principale veicolo di trasmissione del virus.