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Distrutta la lapide della partigiana Osvalda Borelli a Garbagnate Milanese: la denuncia dell’Anpi

A Garbagnate Milanese è stata vandalizzata la lapide dedicata a Osvalda Borelli, medico e partigiana che venne seviziata e deportata dai nazifascisti nel 1944.
A cura di Francesco Loiacono
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È stata un medico e una partigiana, ha combattuto per liberare l'Italia dal nazifascismo e per questo è stata seviziata e deportata nel lager di Bolzano. Adesso la memoria di Osvalda Borelli è stata infangata da un atto vandalico: ignoti hanno distrutto la lapide a lei dedicata a Garbagnate Milanese, in provincia di Milano.

A denunciare l'episodio, avvenuto tra sabato e domenica, è stato il presidente di Anpi Milano Roberto Cenati: "La lapide, posizionata sul ponte del canale Villoresi vicino alle scuole medie Galilei e intitolato proprio ad Osvalda Borelli, è stata spezzata e gettata a terra – ha spiegato Cenati -. Esprimiamo profonda indignazione e ferma condanna per questo atto che offende la memoria di una donna combattente per la libertà, medico dell'ospedale S. Corona di Garbagnate che ebbe un ruolo significativo nella Resistenza".

La storia di Osvalda Borelli

Osvalda Borelli fu una delle protagoniste della lotta di liberazione nel Milanese. Nata nel 1903, era aiuto primario all'ospedale di Garbagnate quando, il 14 novembre del 1944, venne arrestata dalle brigate nere e venne poi "crudelmente seviziata nella caserma di Bollate", secondo quanto riporta una testimonianza del professore Luigi Cogo, all'epoca primario dell'ospedale. Borelli venne deportata nel lager di Bolzano, ma riuscì a sopravvivere: è morta nel 1958. L'Anpi provinciale di Milano e la sezione di Garbagnate hanno chiesto all'amministrazione comunale di ripristinare quanto prima la lapide commemorativa, chiedendo alle autorità di indagare per individuare i responsabili "di questo ignobile atto che costituisce la negazione dei valori costituzionali e democratici per cui persone come Osvalda Borelli hanno combattuto e si sono sacrificate per la libertà di tutti noi".

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