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Distanziamento sui treni, il governo fa un passo indietro ma la Lombardia no

La regione Lombardia dice no al dietrofront del governo sul distanziamento a bordo di treni e mezzi pubblici: dopo le critiche al Cts che prevedeva l’occupazione di tutti i posti a sedere per i viaggiatori, il ministro Speranza ha deciso di fare un passo indietro riapplicando le vecchie regole che prevedevano il distanziamento di un metro a bordo dei treni tra un passeggero e un altro. Ma in una nota regione Lombardia fa sapere che l’ordinanza firmata dal presidente Fontana non cambierà: “
A cura di Chiara Ammendola
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Sui treni della Lombardia a partire da ieri sabato 1° agosto e fino al 10 settembre tutti i posti a sedere potranno essere occupati: a dirlo è la nuova ordinanza regionale firmata dal governatore Fontana venerdì 31 luglio che amplia così i posti a disposizione di chi viaggia sui mezzi pubblici sia per chi viaggia seduto sia per chi lo fa in piedi. Un tema che ha visto coinvolto anche il trasporto nazionale come quello dei treni ad alta velocità dove finora era previsto il distanziamento di un metro tra un passeggero e un altro e quindi una capienza ridotta all'interno dei convogli: ma sono state tante le voci critiche sulla scelta che potrebbe portare a un affollamento pericoloso per quanto riguarda il trasporto, anche secondo gli esperti. Così il ministro della Salute Speranza ha emanato un'ordinanza che fa un passo indietro, tornando alle misure in vigore in precedenza. La Regione però in una nota ha spiegato che non rispetterà l'ordinanza, e in Lombardia varranno dunque le norme regionali.

La nota di regione Lombardia: Nuove norme in linea con i risultati dei dati sanitari

“In relazione all’ordinanza firmata ieri dal presidente della Regione Lombardia e in vigore da oggi, per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, alla luce della nuova ordinanza emanata in data odierna dal ministro della Salute – si legge in una nota di Palazzo Lombardia – in attesa di valutare in maniera specifica e puntuale i contenuti di quanto previsto dalla nuova disposizione ministeriale e nell’ottica di un proficuo confronto da avviare in tempi rapidissimi con il Governo e con la Conferenza delle Regioni, regione Lombardia conferma la propria ordinanza". "Le decisioni assunte ieri dalla Regione – prosegue la nota – oltre a essere in linea con i risultati dei dati sanitari relativi alla Lombardia delle ultime settimane, puntano a un allineamento con quanto già posto in essere da tempo, in materia di trasporto pubblico locale, da Regioni confinanti con la Lombardia. Il tutto anche in un’ottica di dare la possibilità, a chi gestisce il trasporto pubblico locale, di programmare e ‘sperimentare’ nuove azioni in vista della ripresa dell’attività scolastica di settembre".

Le norme per il trasporto pubblico nell'ordinanza di regione Lombardia

Secondo quanto riportato nell'ordinanza di regione Lombardia, le norme prevedono che su tutti i mezzi autofilotranviari utilizzati per i servizi di trasporto pubblico locale di tipo interurbano è consentita l’occupazione del 100 per cento dei posti a sedere e del 25 per cento dei posti in piedi. Stesso livello di occupazione è valido su tutti i treni utilizzati per i servizi ferroviari di trasporto pubblico regionale, come ha poi sottolineato anche Trenord in un avviso presente sul sito, sottolineando che tutti i viaggiatori in piedi (circa 10-12 per carrozza a seconda del treno) dovranno mantenere almeno 1 metro di distanza interpersonale, disponendosi in maniera da evitare assembramenti. Per i mezzi utilizzati per i servizi metropolitani (quindi anche quelli milanesi di Atm) è consentita l’occupazione del 100 per cento dei posti seduti e del 50 per cento dei posti in piedi. Infine, anche in vista della ripresa dell'anno scolastico, anche su scuolabus e altri mezzi di trasporto per gli studenti si potranno occupare tutti i posti a sedere disponibili e la metà di quelli in piedi.

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