Disposta l’autopsia per Carlo Gilardi, il cui caso finì alla Corte Europea

È stata disposta l'autopsia per il professore Carlo Gilardi, morto il 23 ottobre all'hospice "Il Nespolo" di Airuno, comune della provincia di Lecco. Il 93enne – avrebbe compiuto 94 anni a inizio dicembre – era stato al centro di diverse inchieste giudiziarie perché raggirato da diverse persone che, invece di accudirlo, lo avevano depredato del suo patrimonio.

Sembrerebbe che gli siano state estorte somme di denaro fino a un mezzo milione di euro. Tra loro c'era anche il suo ex badante che è stato condannato sia in primo che in secondo grado.

Il trasferimento nella Rsa

Proprio per evitare che altri lo raggirassero e che continuasse a vivere in un tugurio (in casa sua c'era immondizia e animali), la sua ultima amministratrice di sostegno aveva deciso di trasferirlo in una Rsa dove era stato poi portato con la forza. Gilardi, però aveva espresso la volontà di poter tornare a casa sua.

E proprio per questo motivo, il suo caso era arrivato anche alla Corte Europea dei diritti umani: per i giudici, l'Italia aveva violato i diritti dell'anziano proprio perché non si era tenuto conto del suo desiderio e della sua preferenza.

L'autopsia

Ieri è stata data la notizia della sua morte che ha veramente lasciato sgomenti moltissimi conoscenti. Gli inquirenti hanno poi disposto l'autopsia. L'esame, però, è un atto dovuto considerato che all'uomo era stato diagnosticato da tempo un tumore al cervello e che questa malattia fosse allo stato avanzato.

Solo dopo che sarà conclusa l'autopsia, sarà possibile celebrare il funerale. E proprio per questo motivo, non è ancora stata fissata una data per l'ultimo saluto.