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Dipendente Atm aggredita a Loreto per aver chiesto il biglietto: “Ti sfascio e non fai più figli”

L’aggressione è avvenuta intorno alle 22 alla fermata della metropolitana di Loreto, a Milano. La dipendente, spintonata e minacciata, aveva fermato alcune persone dopo che uno di loro era passato ai tornelli senza obliterare.
A cura di Francesca Del Boca
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Spintoni, insulti. E poi: "per fortuna che non te le metto io le mani addosso, perché sennò ti sfasciavo e non ti facevo più fare figli". É accaduto a una dipendente Atm in turno al mezzanino della fermata Loreto a Milano, intorno alle 22 di lunedì 16 maggio. Dopo l'aggressione, ha ricevuto una prognosi di sette giorni e ha presentato denuncia ai carabinieri. Secondo quanto denunciato dai sindacati Atm, si tratta del terzo caso in pochi giorni di aggressioni ai dipendenti della metropolitana che controllano gli accessi ai binari.

La dinamica

La dipendente era di turno dentro la cabina di guardia alla fermata della metropolitana di Loreto, intorno alle 22, quando ha notato la solita scena: una donna che oltrepassa i tornelli e fa passare un ragazzo subito dietro di lei, obliterando un biglietto solo. Esce così dalla cabina di controllo per controllare i titoli di viaggio, e contestare l'ingiustizia a cui aveva appena assistito. Il duo però non accetta contestazioni, e la situazione si fa pian piano sempre più pericolosa. La donna sostiene con forza che il ragazzo sia minore di 14 anni, e dunque con il diritto di non pagare il biglietto, mentre un gruppetto di persone si avvicina e circonda la dipendente, prendendola in giro con frasi come "ti sei svegliata solo adesso, per lavorare?". Quando quest'ultima chiede i documenti, per verificare se il ragazzo sia davvero minore di 14 anni, le cose precipitano: il giovane non ha documenti con sé. É mentre rientra nella cabina per fargli finalmente la multa che gli spetta che avviene l'aggressione. La donna fermata piomba da dietro afferrandola per un braccio, spingendola e strattonandola con foga. La dipendente riesce a premere il pedale di emergenza sotto la scrivania della cabina e in pochi minuti arrivano gli addetti alla sicurezza che mettono in fuga il gruppo. Non senza averle lanciato la violenta minaccia: "per fortuna che non te le metto io le mani addosso, perché sennò ti sfasciavo e non ti facevo più fare figli".

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